Danni gravissimi per abitazioni, edifici pubblici, servizi e reti pubbliche, e poi all’agricoltura in particolare a vigne e piante da frutto. Il violento nubifragio che si è abbattuto sabato pomeriggio in diverse zone dell’Emilia-Romagna non ha risparmiato i territori della Bassa Romagna, già gravemente colpiti dall’alluvione di maggio, con raffiche di vento superiori ai 100 chilometri orari, pioggia, grandine.
Qui, nei Comuni di Alfonsine, Ravenna e Lugo, hanno effettuato oggi un primo sopralluogo il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, la vicepresidente con delega alla Protezione civile, Irene Priolo, e l’assessore alla Mobilità e Turismo, Andrea Corsini. Presenti i rappresentanti delle istituzioni: dal prefetto di Ravenna, Castrese De Rosa, a Michele De Pascale, sindaco di Ravenna e presidente della Provincia, dal sindaco di Alfonsine, Riccardo Graziani, a quello di Lugo, Davide Ranalli.
In Comune ad Alfonsine – la prima località ad essere stata visitata, quella più colpita – è stato fatto il punto della situazione insieme al sindaco Graziani, ai rappresentanti delle Forze dell’ordine e della Protezione civile regionale. Qui sono crollate anche alcune abitazioni (oltre ai danni alle coltivazioni, agli alberi, alle strade). I Vigili del fuoco stanno verificando l’agibilità di altre dimore, occorre trovare un riparo a chi è rimasto senza casa. Il sopralluogo ha toccato anche le frazioni di Savarna nel comune di Ravenna e Voltana nel comune di Lugo.
“Era necessario essere qui con tempestività per dare un segnale di vicinanza alle amministrazioni colpite e alle comunità locali e assicurare loro che faremo la nostra parte per chiedere l’aiuto del Governo– ha sottolineato il presidente-. Non mancheremo di dare una mano e di farlo in fretta. Occorre trovare risorse disponibili per aiutare cittadini, famiglie e aziende colpite. A breve, consegneremo al Governo la conta dei danni; noi- ha proseguito Bonaccini- decreteremo lo stato di emergenza regionale, ma chiederemo quello nazionale perché riteniamo ci siano tutte le condizioni per farlo. Una volta concesso- ha concluso- cercheremo il modo di utilizzare la procedura semplificata di primo risarcimento alle famiglie, fino a 5 mila euro con possibile acconto di 3mila, sperimentata per la prima volta insieme alla Protezione civile nazionale, e recuperare risorse per i privati vittime del Maltempo”.
“È stata avviata con gli Enti locali la ricognizione speditiva dei danni pubblici e privati, sulla base delle informazioni attualmente disponibili. L’obiettivo è avere entro giovedì i dati, per preparare la relazione di evento e trasmetterli il prima possibile all’Esecutivo nazionale- ha evidenziato la vicepresidente Priolo-. Nel frattempo emetteremo anche apposita ordinanza per la gestione dei rifiuti per facilitare il più possibile cittadini e amministrazioni che ancora una volta sono stati così gravemente colpiti”.
L’evento meteorologico della giornata di sabato 22 luglio scorso, spiega Arpae, è stato caratterizzato dalla presenza contemporanea di due supercelle, che si sono propagate da ovest verso est. In particolare: la supercella più meridionale, si è propagata dalla provincia di Parma sino alla provincia di Bologna, lungo un percorso quasi parallelo alla Via Emilia; la supercella posizionata più a nord, che si è generata nella pianura lombarda, è entrata nel territorio emiliano-romagnolo nella bassa modenese, propagandosi poi nel ferrarese e infine nella bassa ravennate fino alla costa per poi proseguire sul mare.
Dalle ore 15.20 alle ore 15.50, in soli 30 minuti, la supercella più meridionale ha spazzato la provincia di Bologna interessando anche la città, mentre quella posizionata più a nord ha spazzato la parte orientale del ferrarese e la provincia di Ravenna. E’ stato in questo arco di tempo che le due supercelle hanno prodotto i danni più distruttivi, generati da chicchi di grandine di notevole dimensione (come palle da tennis circa) e venti molto forti con raffiche attorno e localmente superiori a 100 km/h.