Caldo, via libera dal CDM al decreto con misure di tutela per l’emergenza climatica

Il consiglio dei ministri in corso ha dato il via libera decreto legge sulle misure di tutela per i lavoratori in caso di emergenza climatica
MeteoWeb

Il consiglio dei ministri in corso ha dato il via libera decreto legge, recante ‘misure urgenti in materia di tutela dei lavoratori in caso di emergenza climatica, di rafforzamento del ministero del lavoro e delle politiche sociali, nonché di termini di versamento del contributo di solidarietà temporaneo’. Il provvedimento, tra l’altro, punta a introdurre misure per mettere in sicurezza i lavoratori dal caldo estremo e prevede il ricorso alla cassa integrazione per motivi climatici.

Arriva, dunque, la possibilità di attivare la cassa integrazione per i lavoratori edili e agricoli in caso di ondate di calore o violenti rovesci di maltempo. Il provvedimento, proposto dal Ministro del Lavoro Marina Calderone, interviene in materia fino al termine del 2023. Circa 10 milioni di euro i fondi assegnati al provvedimento, che interviene su una platea di lavoratori che operano prevalentemente in esterno soggetti dunque ai mutamenti repentini delle condizioni climatiche e atmosferiche. La norma fa in modo che le giornate di interruzione dal lavoro legate a fenomeni climatici straordinari non vengano conteggiate all’interno del plafond annuale dei mesi per i quali le aziende possono ricorrere alla Cig ordinaria.

Nel decreto di oggi ci siamo occupati del settore dell’edilizia e del comparto agricolo, due settori particolarmente interessati dagli eventi atmosferici in atto, sia per quanto sta accadendo al Nord con il maltempo sia con le ondate di calore al Sud”, spiega Calderone. Il Ministro specifica: “in agricoltura facciamo un analogo intervento per gli operai a tempo indeterminato, senza comprimere il plafond delle 90 giornate annue consentite per la Cig. In questo comparto interveniamo anche con l’aggiunta della possibilità di richieste di intervento anche per singole ore della giornata”.

Il governo aveva sottoposto alle parti sociali un protocollo che riguardava un’intesa per il ‘caldo’ ma si è deciso di avviare “un percorso che si tradurrà in un lavoro molto più ampio, di un protocollo emergenze che terrà conto anche del caldo, ma che guarderà in modo più ampio alle emergenze climatiche, individuando anche protocolli settoriali”, ha detto Calderone, al termine del Cdm spiegando che sul tema c’è anche un articolo nel decreto approvato. “Il decreto – ha aggiunto il Ministro – recepisce e valorizza le intese tra le parti sociali, che possono essere promosse dal Ministero del Lavoro e della Salute e che possono essere recepite in decreti ministeriali. Vanno ad aggiungersi a quelli del decreto alluvioni e sono un modo per dare attenzione a quelle che sono necessità specifiche del momento”. Il Ministro ha detto che in ogni caso il governo punta a favorire “gli accordi con le parti sociali e le buone prassi con attenzione alla norme su sicurezza e lavoro”.

Con questo provvedimento, diamo risposte importanti per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, soprattutto in quegli ambiti in cui sono maggiormente esposti alle temperature elevate. La previsione contenuta nel decreto di favorire intese con le parti sociali ci consentirà di intervenire ulteriormente, anche recependo le intese attraverso decreti, per definire modalità organizzative, misure di prevenzione e di sorveglianza sanitaria in modo da aumentare i livelli di sicurezza in presenza di temperature elevate, come abbiamo iniziato a fare con il protocollo che il Ministero della Salute ha elaborato nei giorni scorsi che fornisce indicazioni sui i turni di lavoro, la gestione delle pause, l’abbigliamento adatto, la costante idratazione e quanto può essere utile a garantire più elevati livelli di sicurezza sui luoghi di lavoro“. Lo ha dichiarato il Ministro della Salute, Orazio Schillaci.

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