“Essere qui a quasi un anno dalla Marmolada è un dovere perché questa comunità ha sofferto tanto in quei giorni. C’è il dibattito su chi vive la montagna, quanto la devi vivere e come la devi vivere. Io credo non debbano prevalere le ideologie: se da una parte abbiamo imparato che occorre fare il giusto monitoraggio su tutti gli aspetti di sicurezza, dall’altra parte non possiamo pensare che la montagna non possa essere vissuta. Serve il giusto mix: non deve vincere né l’ideologia di chi vuole per forza il turismo di massa senza regole e senza precauzioni né di chi dice che le montagne devono essere chiuse. Le montagne non possono essere chiuse: in qualche modo ce lo hanno insegnato chi le ha sempre vissute e anche quei ragazzi che stavano vivendo allora la Marmolada”.
Così il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti a LaPresse parlando da passo Fedaia, ai piedi della Marmolada, a quasi un anno dal crollo che costò la vita a 11 alpinisti. Sul monitoraggio “è un percorso tecnico che stiamo portando avanti per cercare di fare il massimo della prevenzione con le giuste precauzioni che devono essere date a chi vuole vivere la montagna”.