La disinformazione e l’illusione della transizione energetica: ecco perché “l’allarme climatico è ingiustificato”

Clintel-Italia: "nessuna emergenza climatica, l’illusione della transizione energetica sta abbagliando l’opinione pubblica"
MeteoWeb

Preoccupazione per l’allarme che i mezzi di comunicazione stanno lanciando in ordine ad una emergenza climatica di presunta origine antropica“, “l’illusione della transizione energetica sta abbagliando l’opinione pubblica e alcuni politici ai massimi livelli“: i membri della sezione italiana di Clintel, la fondazione indipendente che raccoglie centinaia di esperti, presieduta dall’ex rettore dell’Università di Chieti-Pescara Uberto Crescenti, professore emerito di geologia applicata, esprimono nuovamente preoccupazione per l’allarme lanciato dai mezzi di comunicazione in riferimento, appunto, ad una emergenza climatica di presunta origine antropica.

Clintel è un thinktank fondato nel 2019 dal Professore emerito olandese Guus Berkhout e dallo scrittore scientifico Marcel Crok.

Dopo aver promosso la petizione “Non c’è alcuna emergenza climatica“, gli esperti tornano a parlare di “ingiustificato allarme“. Di seguito la lettera integrale a firma del prof. Crescenti e del prof. Alberto Prestininzi.

Noi di Clintel-Italia, già promotori della Petizione «Non c’è alcuna emergenza climatica» inviata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e autori del recente volume «Dialoghi sul Clima, tra emergenza e conoscenza» curato da Alberto Prestininzi, manifestiamo preoccupazione per l’allarme che i mezzi di comunicazione stanno lanciando in ordine ad una emergenza climatica di presunta origine antropica. Questo ingiustificato allarme sta inquinando le coscienze anche di responsabili politici ad alti livelli, circostanza che induce ad affrontare problemi di rischio vero, non con la prevenzione, ma con misure che, di fatto, neanche affrontano i problemi.

L’emergenza climatica che genera panico e preoccupa i più attiene al fatto che la temperatura media globale sarebbe circa 1 grado superiore a quella di oltre un secolo fa. A questo fenomeno, che è naturale, e non necessariamente sgradevole, si stanno attribuendo, senza alcuna ragione scientifica, tutti gli eventi meteorologici severi e, con essi, tutti i danni che sino agli anni Ottanta erano inquadrati nelle attività di prevenzione e studiati attraverso l’analisi del rischio, dove la vulnerabilità umana era l’elemento essenziale. Per esempio, si attribuiscono a codesto grado di temperatura superiore al valore di oltre un secolo fa, decessi per ondate di calore, fenomeni siccitosi, fenomeni alluvionali, e altro ancora. Coloro che suonano l’allarme hanno anche la loro ricetta: impegnare trilioni di euro dei contribuenti e attuare la transizione energetica, la parola magica che sarebbe la loro promessa per la soluzione dei detti problemi.

Purtroppo è proprio la transizione energetica la vera causa dei problemi citati. Essa, perseguìta ormai da oltre vent’anni, ha comportato, da un lato, l’aumento del costo dell’elettricità, circostanza che ha aumentato, tra i più deboli, il numero di persone che non possono permettersi la climatizzazione degli ambienti ove vivono o lavorano, che da sola eviterebbe non quel singolo grado in più cui il riscaldamento globale attiene, ma i 15-20 gradi in più delle ondate di calore che sempre hanno colpito in estate, e oggi non più che nel passato.

Dall’altro lato, la transizione energetica promessa quale panacea per combattere le conseguenze indesiderate dei fenomeni siccitosi o alluvionali, in realtà aggrava queste conseguenze, perché esse si combattono non con le installazioni di impianti eolici o fotovoltaici, come la transizione energetica pretende di fare, ma attraverso le attività di prevenzione, già indicate dalla Legge 183/89 costruita con gli studi della Commissione De Marchi. Prevenzione che le Autorità di Bacino, ora di Distretto, propongono con interventi di Pianificazione territoriale e la realizzazione di opere per il governo delle acque (dighe, casse di espansione, etc.).

La transizione energetica toglie anche risorse ad un altro grande e reale rischio, il rischio sismico, oscurato, nei media e nei discorsi dei responsabili politici, dal rischio finto del clima che cambia.

 

Noi di Clintel-Italia stigmatizziamo l’illusione della transizione energetica che sta abbagliando l’opinione pubblica e alcuni politici ai massimi livelli. Stigmatizziamo la disinformazione diffusa da tutti gli organi di stampa e di comunicazione di massa, che evitano ogni confronto su quello che è il vero problema che colpisce l’umanità, soprattutto nelle sue componenti più deboli: la disponibilità d’energia abbondante e a costi accessibili. Stigmatizziamo il rifiuto da parte di chi brandisce il terrore del finto allarme climatico a confrontarsi sugli aspetti tecnicoscientifici del presunto allarme da essi lanciato e dalle false soluzioni da essi proposte“.

 

Uberto Crescenti
Professore Emerito di Geologia Applicata, Università di Chieti-Pescara (già Magnifico Rettore e Presidente della Società Geologica Italiana)
Presidente di Clintel-Italia

 

Alberto Prestininzi
Professore di Geologia Applicata (già presso l’Università La Sapienza di Roma)
Ambasciatore per l’Italia della Fondazione Internazionale Clintel

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