Due alpinisti dispersi da una settimana sul Monte Bianco

Scomparsi da una settimana sulla Cresta del Brouillard, nel massiccio del Monte Bianco a oltre 4mila metri di quota, dove nelle ultime ore è caduta anche la neve
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Scomparsi da una settimana sulla Cresta del Brouillard, nel massiccio del Monte Bianco a oltre 4mila metri di quota, dove nelle ultime ore è caduta anche la neve. Sono sette giorni che non si hanno più notizie di Maurizio Crosetti, 48 anni di Bricherasio, e Dino Ruotolo, 63 anni, i due alpinisti torinesi di cui si sono perse le tracce il 10 luglio. E anche l’ultimo sorvolo effettuato lunedì mattina dall’elicottero del Soccorso Alpino valdostano, non ha purtroppo dato esito positivo.

“In questi giorni ci stiamo interrogando tutti su cosa sia successo – racconta Alma Rrika, amica di Maurizio Crosettie non riusciamo a darci una spiegazione. Non capiamo cosa possa essere accaduto. Maurizio è un alpinista esperto e prudente. Sapeva quello che faceva. Abbiamo scalato insieme, abbiamo fatto insieme un pezzo di strada. E questo mi rende estremamente felice. Poi c’è la disperazione di sapere di non poterlo più abbracciare”. Anche il compagno di cordata Dino Ruotolo è considerato da tutti un alpinista esperto, oltre a essere stato istruttore della scuola nazionale di Canyoning, che in un messaggio sulla sua pagina social scrive: “La montagna è terreno d’avventura per eccellenza e un imprevisto può accadere anche ai più esperti e preparati. Comunque vada, noi tutti speriamo ancora in un miracolo”.

La prima richiesta di aiuto dai due alpinisti era arrivata alla centrale operativa lunedì 10 luglio. Ruotolo e Crosetti avevano detto di stare bene, ma di essere in difficoltà a causa della neve troppo molle. L’elicottero del Soccorso alpino valdostano, però, non si era potuto alzare in volo a causa della nebbia e del vento. In serata avevano fatto sapere che avrebbero cercato di scendere da soli. Poi nessun altro contatto. Spariti nel nulla, inghiottiti da ghiaccio e neve. Nessuna indicazione utile neppure dai cellulari.

“Può sembrare impossibile, ma il Monte Bianco talvolta non restituisce i corpi degli alpinisti vittime di incidenti – spiega Paolo Comune, direttore del Soccorso alpino valdostano – proprio come in questo caso, in una via molto impegnativa. Erano entrambi esperti e capaci. Deve essere successo qualche incidente nella discesa”. E poi aggiunge: “Queste grandi vie alpinistiche, delle classiche, richiedono una grande preparazione fisica e psicologica. Si tratta di un ambiente di alta quota ostile. Dove gli incidenti possono succedere. Purtroppo, non dobbiamo dare per scontato che i soccorsi possano sempre arrivare in tempi brevi, a quelle altitudini non è sempre possibile”.

Intanto stati recuperati i due alpinisti tedeschi rimasti bloccati sempre sul Bianco, questa volta sull’Aiguille Noire de Peuterey, a 3.600 metri di quota: uno era illeso ed è stato recuperato ieri pomeriggio, dopo una notte passata appeso in parete, mentre il compagno di cordata, purtroppo, era precipitato per 60 metri. Il corpo senza vita di Oliver-Adolf Schnurch, 35 anni, di Augsburg, è stato recuperato ieri sera. Tutt’altra disavventura è invece capitata ad un gruppo di turisti sull’Alpe di Siusi, in Alto Adige, un luogo molto meno impervio delle vette del Bianco: nei pressi della baita delle Marmotte è stato aggredito da un alcune mucche, che si erano agitate per colpa di un cane. Una donna bellunese di 40 anni e un turista trentino che ha provato a soccorrerla, sono rimasti feriti.

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