In seguito alla promessa del primo ministro Rishi Sunak di agire “pragmaticamente e proporzionalmente“, il governo britannico ha annunciato “centinaia” di nuove licenze per petrolio e gas, anche nel Mare del Nord, ignorando gli appelli degli ambientalisti e delle Nazioni Unite a fermare lo sviluppo di nuovi progetti per i combustibili fossili. “Ora più che mai, è fondamentale rafforzare la nostra sicurezza energetica e capitalizzare questa indipendenza per portare energia pulita e più conveniente nelle case e nelle imprese del Regno Unito,” ha affermato Sunak, sottolineando anche che quando il Paese avrà raggiunto il suo obiettivo carbon neutral entro il 2050, un quarto del suo fabbisogno energetico proverrà da petrolio e gas.
L’annuncio ha esposto l’esecutivo a pesanti critiche da parte delle organizzazioni ambientaliste sulla serietà dell’impegno di Downing Street per l’ambiente. “Siamo stati tutti testimoni di come (il presidente russo Vladimir) Putin abbia strumentalizzato l’energia, interrompendo le forniture e bloccando la crescita nei paesi di tutto il mondo,” ha dichiarato il primo ministro. “Ora più che mai, è fondamentale rafforzare la nostra sicurezza energetica e trarre vantaggio da questa indipendenza per portare energia più economica e pulita nelle case e nelle imprese del Regno Unito“, aggiunge Sunak. Il governo sta inoltre svelando due siti per la cattura e lo stoccaggio di anidride carbonica nel Mare del Nord, un settore che potrebbe sostenere fino a 50mila posti di lavoro, secondo Downing Street.