Tempeste geomagnetiche classe G1 sono possibili il 13 luglio, quando è previsto che una nube di particelle cariche, un’espulsione di massa coronale (CME) passi vicino alla Terra. I modelli NASA e NOAA danno risultati diversi: la NASA prevede un colpo di striscio, la NOAA non prevede impatto. In ogni caso, secondo quanto riporta il sito specializzato SpaceWeather.com (gestito dall’astrofisico Tony Phillips), un incontro ravvicinato potrebbe disturbare il campo magnetico terrestre e produrre aurore ad alta latitudine.
Cos’è un’espulsione di massa coronale
Un’espulsione di massa coronale (CME, acronimo dell’inglese coronal mass ejection) è un’espulsione di materiale dalla corona solare. Il materiale espulso, sotto forma di plasma, è costituito principalmente da elettroni e protoni: quando questa nube raggiunge la Terra può disturbare la sua magnetosfera.
Cosa sono le tempeste geomagnetiche
Quando sul Sole si verificano fenomeni di attività improvvisa e violenta, come i brillamenti, vengono emesse grandi quantità di particelle ad alta energia che viaggiano velocemente nello Spazio, a volte scagliate in direzione della Terra: questa corrente di particelle viene frenata e deviata dal campo magnetico terrestre, che a sua volta ne viene disturbato e distorto.
Quando avviene questo “impatto” la magnetosfera terrestre (la regione attorno alla Terra pervasa dall’azione del suo campo magnetico) subisce un forte contraccolpo che può causare blackout temporanei nelle reti elettriche o nei sistemi satellitari di comunicazioni. Una tempesta geomagnetica può spesso dare origine al suggestivo fenomeno delle aurore polari.