Potente e lunga esplosione sul Sole, forte tempesta geomagnetica in arrivo

La macchia solare AR3363 ha prodotto un brillamento solare, un evento di classe M6 di lunga durata
MeteoWeb

Nei prossimi 2 giorni sono possibili tempeste geomagnetiche intermittenti classe G1: il campo magnetico terrestre è bersagliato da una serie di nubi di particelle cariche, espulsioni di massa coronale (CME), dal 16 luglio. Le tempeste potrebbero intensificarsi fino alla categoria G2 o G3 domani, 20 luglio, quando arriverà una nuova e più potente CME, riferisce il sito specializzato SpaceWeather.com, a cura dell’astrofisico Tony Phillips.

La potente esplosione sul Sole e la tempesta geomagnetica in arrivo

La grande macchia solare AR3363 ha prodotto un significativo brillamento solare, un evento di classe M6 di lunga durata nelle prime ore del 18 luglio. Il Solar Dynamics Observatory della NASA ha registrato l’esplosione vicino all’area sud-occidentale del Sole:

I protoni energetici accelerati dal flare hanno raggiunto la Terra e ora stanno bersagliando la parte superiore dell’atmosfera del nostro pianeta. Questo fenomeno è chiamato “tempesta di radiazioni”. Secondo i dati del satellite GOES-16 della NOAA, si tratta di un evento di categoria S2.

Sebbene l’esplosione non sia stata di classe X, è stata più potente, perché è durata molto. L’emissione di raggi X del bagliore è stata superiore a M5 per più di un’ora e superiore a M1 per quasi 4 ore. ha avuto tutto il tempo per generare un’espulsione di massa coronale (CME) sostanziale dall’atmosfera del Sole.

In effetti, i coronografi SOHO hanno rilevato una CME luminosa mentre emergeva dal sito dell’esplosione:

Sebbene la CME non si stia dirigendo direttamente verso la Terra, sembra avere una componente che punta verso il nostro pianeta. Un modello della NASA suggerisce che potrebbe sferrare un colpo di striscio già domani 20 luglio. La NOAA sta effettuando i propri calcoli e i risultati dovrebbero essere disponibili a breve.

Cos’è un brillamento solare (o flare)

I brillamenti solari sono le più violente esplosioni del Sistema solare, e si possono osservare anche su molte altre stelle: sono improvvisi aumenti di luminosità ben visibili nella bande dei raggi X, ma ci può essere emissione un po’ in tutte le bande, dal radio ai gamma. Nella banda X emette radiazione la corona solare, la parte più esterna dell’atmosfera del Sole, caratterizzata da tenue plasma a milioni di gradi. Durante i brillamenti, il plasma raggiunge temperature ben al di sopra dei 10 milioni di gradi e una luminosità che può superare quella dell’intera corona.
In ordine crescente di potenza, le classi sono A, B, C, M e X. Ogni classe è dieci volte più potente di quella precedente.
I flare hanno un andamento caratteristico della luminosità: un aumento repentino, seguito da una diminuzione molto più graduale. Non durano molto, da qualche minuto a qualche ora al massimo, e sono localizzati in piccole regioni sulla superficie del Sole.
Essendo canali magnetici chiusi che trattengono il plasma solare, queste regioni sono per lo più a forma di arco. A volte la forza del brillamento è tale da generare eruzioni solari, con nubi di plasma che vengono proiettate nello Spazio. I brillamenti sono più frequenti in periodi di alta attività solare, in presenza di intensi campi magnetici delle macchie. La causa dei flare viene fatta risalire a instabilità magnetiche, che accelerano particelle e liberano energia rapidamente, provocando l’aumento repentino della luminosità, seguito da un raffreddamento più graduale.

Cos’è un’espulsione di massa coronale

Un’espulsione di massa coronale (CME, acronimo dell’inglese coronal mass ejection) è un’espulsione di materiale dalla corona solare. Il materiale espulso, sotto forma di plasma, è costituito principalmente da elettroni e protoni: quando questa nube raggiunge la Terra può disturbare la sua magnetosfera, dando vita ad una tempesta geomagnetica.

Cos’è una tempesta geomagnetica

Quando sul Sole si verificano fenomeni di attività improvvisa e violenta, come i brillamenti, vengono emesse grandi quantità di particelle ad alta energia che viaggiano velocemente nello Spazio, a volte scagliate in direzione della Terra: questa corrente di particelle viene frenata e deviata dal campo magnetico terrestre, che a sua volta ne viene disturbato e distorto.
Quando avviene questo “impatto” la magnetosfera terrestre (la regione attorno alla Terra pervasa dall’azione del suo campo magnetico) subisce un forte contraccolpo che può causare blackout temporanei nelle reti elettriche o nei sistemi satellitari di comunicazioni. Una tempesta geomagnetica può spesso dare origine al suggestivo fenomeno delle aurore polari.

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