La giunta comunale di Lecce ha approvato la delibera con cui chiede “il riconoscimento dello stato di emergenza” a causa degli incendi che hanno danneggiato l’area di San Cataldo. Il provvedimento è stato trasmesso al governo e alla Regione Puglia dopo che il sindaco Carlo Salvemini ha sentito telefonicamente il governatore pugliese, Michele Emiliano, e il ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto, anche in vista del consiglio dei ministri che esaminerà le situazioni di Sicilia e Puglia, due delle regioni colpite dai roghi.
Con la delibera il Comune di Lecce chiede “risorse per far fronte ai danni subiti” e “dà mandato agli uffici comunali preposti di creare un gruppo di lavoro – anche interforze – per quantificare i danni che finora riguardano una trentina di abitazioni private, auto, piccole attività commerciali, boschi e macchia mediterranea della zona”. Nella sede dell’ente, a Gravina in Puglia, si è tenuta una riunione straordinaria per rafforzare ulteriormente le misure di contrasto del fuoco.
Finora sono 10 gli incendi avvenuti nell’area protetta: Murgia Ceraso in agro di Bitonto, Lama di Corvo e Piano del Monaco in territorio di Andria, località Pozzi di Rota ad Altamura, il costone murgiano a Poggiorsini, Cavone a Spinazzola, Lama Cupa nel bosco di Acquatetta a Minervino Murge, Tre Carri a Cassano e l’area intorno al bosco Cecibizzo di Corato. Secondo i dati dei rilievi trasmessi dal reparto Carabinieri Parco, gli ettari di bosco percorsi dal fuoco sono circa 380 mentre gli ettari di pascolo si attestano a 290.
”Per contrastare gli incendi – ha dichiarato il presidente del Parco Francesco Tarantini – abbiamo messo in piedi un sistema che si avvale di una rete di soggetti che operano in modo sinergico, che comprende anche associazioni di volontariato e aziende agro-zootecniche a supporto di Arif, Protezione civile, Vigili del fuoco ed Esercito. Abbiamo incrementato i punti di avvistamento e approvvigionamento idrico portandoli a 30, nelle zone di maggior rischio. Tuttavia occorrerebbe un ulteriore potenziamento di mezzi e risorse umane in Arif – ha sottolineato – per fronteggiare meglio le emergenze, potenziare l’avvistamento dall’alto riutilizzando le torrette antincendio presenti nei punti strategici e ridurre il più possibile i tempi di intervento da parte dei Vigili del fuoco”.
Nel corso della riunione la Protezione civile ha garantito il potenziamento dei ponti radio per migliorare la trasmissione delle comunicazioni mentre l’Esercito provvederà a un aumento dei punti mobili di approvvigionamento idrico tramite autobotti.