Intensa notte di lavoro per vigili del fuoco impegnati costantemente a fare fronte all’emergenza incendi che ha colpito diverse regioni. In Sicilia, nel Palermitano, sono previsti interventi dei mezzi aerei a Carini, zona Monte Palmeto, Borgetto, e nella zona Monte Gradara e Altofonte. Sono ancora attivi fronti di San Martino delle Scale, frazione collinare di Monreale, e di Capaci, sul litorale Nord, e a Torretta, paese dell’entroterra sulla stessa costa. Nel Messinese un intervento aereo previsto è a Savoca.
“A Palermo gli sfollati erano poco più di mille, ora quasi tutti hanno fatto rientro nelle loro case. Sono stati messi a disposizione due alberghi, in cui contiamo una ventina di persone ancora ospitate a cura del Comune. Certo, i danni alle case e ad alcune attività commerciali esistono e sono evidenti“: così il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, ospite ad ‘Agorà Estate’ su Rai3, ha fatto il punto sull’emergenza incendi che ha colpito il capoluogo siciliano.
E’ stata una notte di fuoco anche nel Catanese dove le fiamme hanno attaccato la pineta dei Monti Rossi di Nicolosi e costretto all’evacuazione un camping e altre strutture. Un vasto incendio sta distruggendo anche la Timpa di Acireale, preziosa area a verde protetta, con le fiamme che lambiscono le frazioni marinare di Acireale. Vasti roghi sono in corso anche a Zafferana.
Sono centinaia le chiamate giunte al numero di emergenza 095484000 in funzione h24 nel Centro operativo comunale di protezione civile di Catania da parte di cittadini che chiedono assistenza e informazioni di vario tipo, soprattutto connesse alla mancanza di energia elettrica e di acqua ma anche per essere messi in contatto coi vari servizi assistenziali e ospedalieri. A questo stesso numero si può chiamare per segnalare casi di particolare necessità come quella di persone che necessitano di essere ospitate dalle ore 9 alle 21 nei locali climatizzati approntati dal Comune nel complesso fieristico Le Ciminiere per rifocillare, anche con cibo e bevande, persone che hanno bisogno. Gli operatori e i volontari convenzionati con i servizi sociali del Comune, infatti, sono pronti a intervenire per supportare queste persone e se necessario accompagnarle nel luogo protetto, dove a rotazione un centinaio di cittadini, alcuni dei quali senza fissa dimora, durante la giornata di oggi si sono recate per sottrarsi alle ondate di calore.
Sul Gargano continua a divampare il rogo di Vieste-San Felice. Sono i lanci dal cielo con canadair arrivati da Lamezia Terme. A terra sono state impegnate per tutta la notte una cinquantina di unitá, tra operatori del servizio anti incendio boschivo dell’Arif (agenzia regionale per le attività irrigue e forestali) vigili del fuoco, carabinieri forestali, protezione civile e volontari. L’incendio di Monte Sant’Angelo, sempre nel Gargano e sempre in provincia di Foggia, ha un nuovo fronte di fuoco e continua a bruciare. Anche per questo è stato richiesto l’intervento aereo. A San Cataldo, località marina di Lecce, stamattina sono iniziate le operazioni di bonifica. Il primo bilancio è di 90 ettari bruciati con tutta la pineta inghiottita dalle fiamme. In fumo anche alcune villette, due auto, una sessantina di giardini privati, e decine di gazebo.
Fiamme anche in Abruzzo: sul Morrone è stato riportato un fronte di fuoco con estensione di circa 2,5 km. Tutta la notte i Vigili del Fuoco e i soccorritori sono rimasti nei pressi di Bagnaturo per monitorare la situazione. Alle 05:30 del mattino sono ripartite le operazioni di spegnimento
Vigili del fuoco allo stremo
In una lettera aperta le sigle sindacali Funzione pubblica Cgil, Fns Cisl, Uilpa e Co.Na.Po. hanno evidenziato la gravità della situazione in cui sono costretti ad operare i vigili del fuoco nella provincia di Catania. “Vorremmo fare molto di più e ‘soccorrere chi chiede aiuto’ ma purtroppo i vigili del fuoco stanno operando al massimo delle loro possibilità,” si legge in una nota. I sindacati hanno chiesto l’intervento del Prefetto di Catania e di tutti i rappresentanti politici affinché si provveda a incrementare l’organico, che al momento risulta decisamente inadeguato. “Da tempo le nostre denunce non trovano risposte ma oggi la situazione è diventata insostenibile. Purtroppo le risorse messe in campo nei mesi estivi non riescono a sopperire alle esigenze che il soccorso ci impone; l’unica squadra aggiuntiva prevista e messa in campo con la convenzione Aib Regionale viene composta da personale in straordinario e non si riesce ad assicurare il giusto riposo tra un turno e l’altro. Tutto questo aumenta i rischi di infortunio e le patologie legate allo stress dal lavoro correlato, cosi come previsto dalle normative in materia di salute e sicurezza sul lavoro“. “Il numero complessivo di interventi annui, uno dei più alti di tutta la Nazione, ci ha visti occupare le prime posizioni nelle classifiche degli interventi per provincia, superate con grande spirito di servizio e abnegazione dalle lavoratrici e dei lavoratori del Cnvvf che prestano servizio nella provincia etnea a discapito di una pianta organica giuridica di molto inferiore rispetto a quella degli altri comandi di Città Metropolitane. Il parco mezzi e attrezzature di servizio assegnati al Comando, oltre ad essere datati, subiscono un ingente carico di lavoro, così elevato che hanno bisogno di manutenzione continua, cosa che a volte non si riesce a fare e così si corre costantemente il rischio di ritrovarsi con mezzi che non sono utili per la tipologia di intervento da effettuare, creando di fatto non pochi problemi alla garanzia del soccorso su tutto il territorio provinciale“. “Non vogliamo giustificarci ma anche la carenza di interesse delle istituzioni locali non ci da la possibilità di poter svolgere al meglio il nostro lavoro, garantendo il soccorso indistintamente ed in modo equo a tutta la popolazione della provincia etnea. Per i vigili del fuoco di Catania, dare soccorso non è solo un lavoro in quanto per farlo affrontiamo costantemente tanti rischi, ma una missione. Pertanto quello che vorremmo che i problemi della categoria sopra menzionati venissero considerati e non finissero come al solito con una pacca sulla spalla“.