Il cielo è così cupo che non si vede l’azzurro, neanche se ci si trova lontano dai roghi. La temperatura è così alta che uscire di casa significa letteralmente entrare in forno: chi ha braccialetti di metallo al polso li sente arroventarsi all’istante al punto da doverli togliere. L’aria è acre, puzza di fumo anche se i roghi sono lontani decine di chilometri: il fumo avvolge in una vera e propria bolla rovente intere città con centinaia di migliaia di abitanti, da Palermo a Catania, da Reggio Calabria a Crotone, da Bari a Foggia.
Il silenzio di giornate surreali è rotto soltanto dal rombo dei canadair che lavorano all’impazzata facendo la spola tra il mare e le zone interne nel tentativo di spegnere la furia del fuoco. Fuori casa è un continuo urlo disperato del mondo animale: gli uccellini si poggiano sul davanzale con il becco aperto, come a voler cercare ristoro. Ti guardano negli occhi che sembrano chiederti aiuto. Persino i cani piangono nei loro recinti. Gli alberi sono secchi, le foglie piegate e raggrinzite.
Molte località sono senz’acqua e senza corrente elettrica a causa dei blackout diffusi per le linee tranciate dal fuoco e per il sovraccarico della rete per l’utilizzo dei condizionatori. L’unico modo per rifugiarsi dall’inferno di fuoco del Sud è barricarsi dentro casa giornate intere, senza mai uscire, con l’aria artificiale dei condizionatori che in queste condizioni estreme è sempre meglio di quella naturale estremamente calda e soprattutto resa irrespirabile dal fumo dei roghi. Basta stare fuori cinque minuti che i capelli diventano così puzzolenti di fumo che neanche quelli del maestro della carne nella grigliata di Pasquetta.
La situazione è così drammatica che soltanto nel pomeriggio di oggi ci sono stati quattro morti per gli incendi del Sud: tre nel palermitano, uno a Reggio Calabria. I feriti sono decine, gli evacuati migliaia. La situazione è così seria che gli incendi sono visibili persino dallo Spazio, seppur parzialmente, come dimostra l’immagine acquisita da Sentinel 3 oggi, 25 Luglio, alle 11:42, dove si vedono molto bene soprattutto i roghi siciliani (quelli calabresi e pugliesi sono degenerati nel pomeriggio).
Drammatiche le immagini che pubblichiamo nella fotogallery scorrevole a corredo dell’articolo, in ogni caso insufficiente a fornire un reale quadro della situazione vissuta dal vivo. Un inferno sempre e comunque innescato da una mano criminale contro cui urge un maggior controllo e pene più severe: gli atti di piromania sono veri e propri reati terroristici contro la natura e l’essere umano. Nell’attesa delle aule dei Tribunali, che siano comunque maledetti e condannati a bruciare all’inferno per l’eternità.