In occasione dell’anniversario della sciagura della Marmolada che causò 11 morti, l’alpinista Reinhold Messner ha dichiarato ai microfoni de La Repubblica: “La lezione della tragedia in Marmolada è che quanto successo, da qualche parte, si ripeterà. L’alpinismo lo sa e ne tiene conto, il turismo no ed è vittima della propria essenza di massa. Solo un salto di qualità culturale del turismo eviterà altre stragi: è tempo che la politica, consapevole dello sconvolgimento climatico, agisca concretamente”.
“Dopo quasi due secoli di inconsapevolezza – afferma – oggi conosciamo le conseguenze di uno sviluppo che distrugge la natura. Gli accordi globali pro-clima però non vengono attuati: la Marmolada è il simbolo del treno da cui non vogliamo scendere”. Sulle Alpi “il caldo continua ad aumentare. La neve della primavera si è sciolta in una settimana. Con i ghiacciai ora si scioglie il permafrost che li sostiene. Le rocce riemergono dopo secoli e si sgretolano. Le Alpi sono un ambiente sempre più fragile, più difficile e più rischioso. Io vedo la quota di alberi e animali salire sempre più in alto. Il paesaggio è già irriconoscibile. Presto, per lunghi periodi, non avremo più acqua”. In montagna “la sicurezza è un falso mito. Non c’è mai stata. L’alta quota è pericolo, come l’oceano. La comunicazione sull’escursionismo deve cambiare e dire la verità. Non ci sono montagne sicure. È tempo che l’escursionista della domenica durante la settimana si prepari in modo responsabile”.