L’Italia si appresta a vivere un’ondata di caldo storica, destinata a stabilire nuovi record in molte località, con temperature oltre i +40°C e persino oltre i +45°C in alcune regioni. A rischio anche il record di +48,8°C registrato nel 2021 a Floridia (Siracusa), che rappresenta il record per la temperatura più alta mai registrata in Europa. Ma il caldo della prossima settimana sarà rilevante non solo per l’intensità, ma anche per la sua estensione, con il rischio di +40°C persino in alcune zone della Pianura Padana! Ma cosa rende l’anticiclone africano così aggressivo? Lo ha spiegato in un’intervista ad Enrica Battifoglia per l’ANSA il climatologo Bernardo Gozzini, direttore del Consorzio Lamma che riunisce Regione Toscana e Consiglio Nazionale delle Ricerche.
Gozzini parla di due novità relative al principale motore che alimenta l’anticiclone africano, ossia il monsone africano. Quest’ultimo, infatti, è stato rafforzato, da un lato, dall’incontro con un Golfo di Guinea dalle acque insolitamente fresche, e dall’altro da un Oceano Atlantico decisamente caldo e con una forte evaporazione, osserva il climatologo, illustrando il meccanismo dietro l’ondata di caldo che sta investendo il Mediterraneo. Le sue acque sono “molto calde per la seconda estate consecutiva, con 2-3°C in più rispetto alla media”, osserva l’esperto. Il caldo-umido che l’anticiclone africano porta con sé, prosegue Gozzini, non soltanto si sta spingendolo verso l’Italia, ma sta risalendo a Nord, fino a toccare le coste britanniche e poi quelle scandinave, portando caldo anche lì.
“L’anticiclone africano è sempre di più il protagonista dell’estate negli ultimi 20 anni e porta con sé una massa d’aria molto calda e carica di umidità, di origine tropicale, che passando dal Nord Africa si espande sul Mediterraneo”, dice Gozzini. Ad alimentare un anticiclone africano così aggressivo è anche il monsone dell’Africa occidentale, il vento stagionale che soffia nell’emisfero Nord in estate, da giugno a settembre, e che “dipende dalla differenza della temperatura nel Golfo di Guinea e il Sahel: più la differenza di temperatura è marcata, più questo monsone porta temporali su Niger e Mali. A questa situazione – osserva il climatologo – adesso si è aggiunto un elemento in più perché l’Atlantico è molto caldo e di conseguenza c’è una maggiore evaporazione che a fine giugno ha dato energia al monsone, rafforzandolo“. Si è formata in questo modo una zona di alta pressione che risale verso il Mediterraneo, l’Italia e l’Europa, portando con sé temperature insolitamente alte e afa.
“L’aumento delle temperature si fa sentire sull’Italia già oggi, a partire da Sardegna e Puglia, e da domani si prepara a investire il resto della penisola con un caldo eccezionale”, dice Gozzini. “Di anno in anno si raggiungono nuovi record, con temperature sempre più alte. È una tendenza che da anni prosegue imperterrita, tanto gli ultimi otto anni sono stati i più anni più caldi finora registrati al mondo“, conclude Gozzini, riferendosi ai dati elaborati dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale.