Migliorare le pratiche di valutazione della ricerca scientifica al fine di identificare ricercatori e organizzazioni da promuovere e sostenere, individuare le proposte di ricerca da finanziare, favorire buone pratiche di Scienza Aperta per garantire trasparenza, rigore, integrità, apertura e collaborazione tra le istituzioni. Sono alcuni dei punti dell’Agreement on Reforming Research Assessment, il documento recentemente sottoscritto dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). L’Agreement è il frutto di un processo avviato dalla Commissione europea all’inizio del 2021 per promuovere iniziative che permettano un nuovo equilibrio e una nuova interpretazione della valutazione dei risultati della ricerca.
“L’INGV è l’ente pubblico di ricerca che opera nel campo delle geoscienze. La ricerca è attività cardine dell’Istituto e con la firma dell’accordo si ribadisce l’importanza del valore della molteplicità di prodotti, risultati, pratiche e attività che la costituiscono, anche con riferimento alla massimizzazione del suo impatto”, afferma Alessandro Carosi, referente per l’INGV dell’Agreement on Reforming Research Assessment.
“Bisogna incentivare una cultura della ricerca che valorizzi la condivisione dei diversi contributi della scienza. Infatti, tra gli impegni dei firmatari dell’accordo internazionale si evidenzia l’uso di criteri principalmente qualitativi per la valutazione della ricerca. Per contro, l’utilizzo di fattori esclusivamente quantitativi, come nel caso delle metriche, non permette infatti di riconoscere l’intera portata del valore creato dai ricercatori, costituendo un limite per il migliore sviluppo della ricerca scientifica”, conclude Carosi.
Attualmente, hanno sottoscritto l’Agreement circa 432 tra Università, enti di ricerca, enti finanziatori, agenzie di valutazione e associazioni di ricercatori.