Roma regala “testimonianze del suo passato”: trovata una testa di marmo a Piazza Augusto Imperatore | FOTO

Trovata una testa di marmo integra durante i lavori in corso a Piazza Augusto Imperatore, a Roma, curati dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
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Roma continua a restituire preziose testimonianze del suo passato: una splendida testa in marmo, integra, è stata appena ritrovata durante i lavori in corso a Piazza Augusto Imperatore curati dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Gli archeologi e i restauratori sono adesso impegnati nella pulitura e nello studio del reperto“. Così su Facebook il sindaco Gualtieri annuncia il ritrovamento. Nella gallery scorrevole in alto, le foto della testa di marmo portata alla luce.

La scoperta è avvenuta nel corso dei lavori per la riqualificazione del Mausoleo di Augusto e Piazza Augusto Imperatore, sul lato orientale dell’area in corso di intervento.

Grazie al lavoro attento degli archeologi e delle archeologhe della Sovrintendenza, siamo in grado di approfondire la conoscenza di un quadrante della città che stupisce per la ricchezza della sua storia millenaria. La testa appena ritrovata, di elegante fattura, scolpita in marmo greco, appartiene probabilmente a una statua di divinità femminile, forse Afrodite, di dimensioni naturali”. Così in una nota il sovrintendente capitolino ai Beni Culturali Claudio Parisi Presicce.

Mostra una raffinata acconciatura di capelli raccolti sul retro grazie a una ‘tenia’, un nastro annodato sulla sommità del capo. Il reperto è stato rinvenuto nella fondazione di un muro tardoantico ma si conserva integro; riutilizzato come materiale da costruzione giaceva con il viso rivolto verso il basso, protetto da un banco d’argilla sul quale poggia la fondazione del muro. Il riuso di opere scultoree, anche di importante valore – spiega il sovrintendente – era una pratica molto comune in epoca tardo medioevale, che ha consentito, come in questo caso, la fortunata preservazione di importanti opere d’arte. La testa è al momento affidata ai restauratori per la pulizia e agli archeologi per una corretta identificazione e una prima proposta di datazione, che appare ancorata all’epoca augustea”.

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