Fred Kucharski, ricercatore specializzato in oceanografia e meteorologia dell’Istituto di fisica teorica Abdus Salam e che lavorano alla Sezione di fisica del sistema terrestre, e Muhammad Adnan Abid che studia variabilità e prevedibilità del clima su diverse scale temporali hanno dichiarato: “Le ondate di calore che si stanno verificando nel nostro come in altri Paesi, non possono essere attribuite specificamente al fenomeno denominato El Niño, sebbene questo faccia aumentare le probabilità che ci siano più ondate di calore. Soprattutto in questo periodo dell’anno quando gli effetti di El Niño sulla meteorologia sono ancora troppo deboli in Italia“.
El Niño è un fenomeno oceanico, con importanti conseguenze meteorologiche, che si manifesta con aumento della temperatura superficiale del mare al largo delle coste del Perù e dell’Ecuador e poi con fenomeni meteorologici particolarmente intensi, prima nelle zone circostanti, poi su scala mondiale.
Le ondate di calore e i cambiamenti climatici
Secondo i due studiosi, “le ondate di calore per verificarsi richiedono determinate condizioni atmosferiche che sono indipendenti dal El Niño” e, comunque, gli effetti di questo “in Europa saranno più rilevanti dal prossimo inverno“. Quanto ai cambiamenti climatici, “questi contribuiscono ad aumentare l’intensità e la frequenza delle ondate di calore, quindi senza i cambiamenti climatici le ondate di calore sarebbero meno virulente. Tuttavia – sottolineano gli scienziati – non si può dire che ci sia un rapporto di causa effetto in Italia al momento tra El Niño e le ondate di calore“.