Il riscaldamento climatico influisce sulla caduta delle foglie a seconda della stagione. Lo dimostra lo studio dell’Institute of Integrative Biology Zurich, pubblicato su Science. Il modo in cui le foglie degli alberi temperati e boreali rispondono ai cambiamenti climatici e’ rimasto, per molto tempo, incerto. Ora, la ricerca, condotta sulle foreste settentrionali, rivela che, mentre il riscaldamento climatico di inizio stagione, quello che si verifica prima del solstizio d’estate, tende ad essere associato a una precoce caduta delle foglie autunnali, il riscaldamento di fine stagione, successivo al solstizio d’estate, ha l’impatto opposto, ritardando inizio della senescenza fogliare in autunno.
“I modelli migliorati di sviluppo e crescita delle piante sotto i cambiamenti climatici dovranno incorporare l’inversione degli effetti del riscaldamento dopo il solstizio d’estate”, ha affermato Constantin Zohner, dell’Institute of Integrative Biology Zurich, assieme ai suoi colleghi, autori dello studio.
Il riscaldamento climatico ha portato a cambiamenti nelle stagioni di crescita e fioritura delle piante. Ad esempio, la ricerca mostra che l’inizio della stagione di crescita per gli alberi boreali e temperati, quando le foglie emergono durante la primavera e gli alberi iniziano il processo di fotosintesi, e’ cambiato nel corso del tempo. Allo stesso modo, la fine della stagione, quando le foglie autunnali muoiono e cadono, ha subito un ritardo rispetto al passato.
Questi cambiamenti non solo influiscono sulle prestazioni degli alberi, ma possono anche portare a modifiche della struttura e del funzionamento dell’ecosistema, con un impatto sui cicli biogeochimici globali. Ad esempio, una stagione di crescita piu’ lunga potrebbe comportare un maggiore sequestro di carbonio nelle foreste. La tempistica della fine della stagione dipende in gran parte dalle interazioni ambientali e biologiche dinamiche, che non sono ben comprese.
Utilizzando una combinazione di dati satellitari, terrestri, del flusso di carbonio, Zohner e colleghi hanno valutato in che modo la senescenza fogliare si associa a vari segnali ambientali, tra cui la durata del giorno, la temperatura e la fotosintesi di inizio stagione, nelle foreste settentrionali. Nell’84% dell’area di studio, i ricercatori hanno scoperto che il riscaldamento globale ha avuto effetti opposti sulla senescenza fogliare a seconda del periodo in cui si e’ verificato.
I risultati rivelano che ad un aumento delle temperature e ad una crescita delle foglie prima del solstizio d’estate era correlato un inizio precoce della senescenza delle foglie, con un tasso di circa due giorni per grado Celsius di riscaldamento. Le temperature piu’ calde dopo il solstizio hanno ritardato la caduta e il deterioramento delle foglie autunnali di circa 2,5 giorni per grado Celsius. “L’interruttore del solstizio nella risposta fisiologica degli alberi alla temperatura calibra i loro ritmi stagionali e media il modo in cui reagiscono alle temperature calde o fredde, ora e in futuro“, hanno dichiarato gli autori.