“L’indice di siccità sintetico del mese di giugno 2023 mostra una regione in condizioni di normalità su tutti i macrobacini alla testa del fiume Po”: è quanto spiega in una nota Arpa Piemonte. Dopo un mese di maggio generoso di precipitazioni, “anche questo mese di giugno 2023 appena concluso ha fatto registrare piogge cumulate al di sopra della media climatica 1991-2020, per un totale di 101 mm che rappresentano circa il 5% in più della norma. Solo sui bacini più a nord della regione si sono osservati dei deficit rispetto ai quantitativi medi del periodo. Grazie a questi nuovi apporti precipitativi, il totale medio regionale da inizio anno 2023 è tornato vicino alla norma climatica (-4%) e anche il deficit dall’inizio dell’anno idrologico (ottobre 2022) si è ulteriormente ridotto. Le mappe di anomalia percentuale ci mostrano come i bacini orientali e, soprattutto, quelli meridionali siano ancora in lieve sofferenza”.
Le precipitazioni “ancora sopra media del mese di giugno continuano ad incidere anche sull’indice SPI che descrive una situazione non siccitosa su tutte le scale dal breve (1-3 mesi) al medio (6 mesi) termine, con solo l’area del Monferrato ancora in localmente in condizione di siccità moderata ma con ampie zone di piovosità moderata e severa sui bacini occidentali del Piemonte“.
Considerando lo scenario a lungo (12 mesi) termine, “l’indice sconta ancora la scarsità di pioggia osservata nell’ultimo anno fino ad aprile 2023, ed evidenzia come tutta la parte di Piemonte orientale sia in condizioni almeno di siccità moderata con punte severe ed estreme su Astigiano, Alessandrino e Verbano“.
Le previsioni mensili dell’indice SPI a 3 mesi per luglio 2023, “pur nella loro incertezza visto l’ampio orizzonte temporale, indicano ancora un mese di precipitazioni sopra la norma climatica su tutta la regione e che quindi, le condizioni di siccità, potrebbero continuare a mitigarsi anche sulla scala dei 12 mesi“.
Dopo la pausa di maggio, per quanto riguarda le temperature “si segnala un giugno che torna a mostrare il segno positivo delle anomalie rispetto al clima (anomalia positiva di quasi 1°C). Nel corso del mese, l’11° più caldo dal 1958, in 23 giorni su 30 si è registrata una anomalia positiva delle temperature medie regionali, con un paio di giornate verso fine mese che hanno superato il 90° percentile“.
A livello di SWE (Snow Water Equivalent) “le stime modellistiche effettuate su tutto il bacino del Po alla confluenza col Ticino, mostrano un deficit complessivo stimato in circa il 10% circa“. La situazione delle portate dei corsi d’acqua rispetto al mese scorso è migliorata praticamente ovunque, “ad eccezione del bacino del Toce dove il deficit rimane stabile al -40% mentre sul bacino del Sesia si passa da un deficit del -46% ad un -15%. Nel settore meridionale si evidenzia ancora una situazione deficitaria sul bacino della Stura di Demonte ma con valori meno significativi, da -44% a -27%. Le aste principali del Tanaro e del Po rientrano nella norma con il 4% e l’1% nelle sezioni di chiusura rispettivamente di Montecastello e Isola S. Antonio. All’idrometro di Isola Sant’Antonio, che rappresenta la chiusura dell’intero bacino piemontese del Po, la portata media di giugno, pari a 565 mc/s, torna in media con i valori storici di riferimento (559 mc/s)“.
Pnfine, per quanto riguarda, poi, la risorsa idrica sotterranea, “i valori di soggiacenza risultano ancora, per la maggior parte, superiori al 75° percentile della naturale oscillazione stagionale, tuttavia il livello della falda superficiale continua ad aumentare rispetto ai mesi precedenti quasi ovunque, in particolare nel cuneese e nel canavese“.