Un nuovo studio condotto in 80 paesi su tutti i continenti abitati ha rivelato che i latticini possono essere inclusi in una dieta sana. Lo studio e’ stato pubblicato oggi su European Heart Journal, una rivista della Societa’ Europea di Cardiologia (ESC). Le diete che mettono l’accento su frutta, verdura, latticini (principalmente interi), noci, legumi e pesce sono state associate a un minor rischio di malattie cardiovascolari (CVD) e morte prematura in tutte le regioni del mondo. L’aggiunta di carne rossa non lavorata o cereali integrali ha avuto scarso impatto sugli esiti.
“I cibi a basso contenuto di grassi sono stati al centro dell’attenzione del pubblico, dell’industria alimentare e dei decisori politici, con etichette alimentari incentrate sulla riduzione dei grassi e dei grassi saturi”, ha dichiarato l’autore dello studio, il dottor Andrew Mente dell’Istituto di Ricerca sulla Salute della Popolazione, dell’Universita’ McMaster, Hamilton, Canada.
“I nostri risultati suggeriscono che la priorita’ dovrebbe essere aumentare i cibi protettivi come noci (spesso evitate per l’elevato contenuto energetico), pesce e latticini, piuttosto che limitare i latticini (soprattutto interi) a quantita’ molto basse. I nostri risultati mostrano che fino a due porzioni al giorno di latticini, principalmente interi, possono essere inclusi in una dieta sana. Questo e’ in linea con la moderna scienza della nutrizione che mostra che i latticini, in particolare quelli interi, possono proteggere dall’ipertensione e dalla sindrome metabolica”.
Lo studio sulle diete
Lo studio ha esaminato le relazioni tra un nuovo punteggio dietetico e gli esiti sulla salute in una popolazione globale. E’ stato creato un punteggio dietetico sano basato su sei alimenti, ognuno dei quali e’ stato collegato alla longevita’. La dieta PURE includeva 2-3 porzioni di frutta al giorno, 2-3 porzioni di verdura al giorno, 3-4 porzioni di legumi alla settimana, 7 porzioni di noci alla settimana, 2-3 porzioni di pesce alla settimana e 14 porzioni di prodotti lattiero-caseari (principalmente interi, ma escludendo burro o panna montata) alla settimana. E’ stato assegnato un punteggio di 1 (salutare) per il consumo superiore alla mediana nel gruppo e un punteggio di 0 (non salutare) per il consumo uguale o inferiore alla mediana, per un totale da 0 a 6.
Il dottor Mente ha spiegato: “I partecipanti nella fascia superiore del 50% della popolazione – un livello raggiungibile – per ciascuno dei sei componenti alimentari hanno ottenuto il punteggio massimo della dieta, che e’ sei”. Nello studio PURE, che ha incluso 147.642 persone della popolazione generale in 21 paesi, sono state testate le associazioni del punteggio con la mortalita’, l’infarto del miocardio, l’ictus e la CVD totale (incluse le CVD fatali e l’infarto del miocardio non fatale, l’ictus e l’insufficienza cardiaca).
La ricerca
Le analisi sono state aggiustate per fattori che potrebbero influenzare le relazioni come eta’, sesso, rapporto vita-fianchi, livello di istruzione, reddito, posizione urbana o rurale, attivita’ fisica, abitudine al fumo, diabete, uso di statine o farmaci per l’ipertensione e l’apporto energetico totale. Il punteggio medio della dieta era 2,95. Durante un follow-up mediano di 9,3 anni, si sono verificati 15.707 decessi e 40.764 eventi cardiovascolari.
Rispetto alla dieta meno sana (punteggio pari o inferiore a 1), la dieta piu’ sana (punteggio pari o superiore a 5) e’ stata associata a un rischio inferiore di morte del 30%, una probabilita’ inferiore del 18% di CVD, un rischio inferiore del 14% di infarto miocardico e 19% in meno di rischio di ictus. Le associazioni tra il punteggio della dieta sana e gli esiti sono state confermate in cinque studi indipendenti che hanno incluso un totale di 96.955 pazienti con CVD in 70 paesi.
Mente ha dichiarato: “Questo e’ stato di gran lunga lo studio piu’ diversificato sui risultati nutrizionali e sulla salute nel mondo e l’unico con una rappresentanza sufficiente di paesi ad alto, medio e basso reddito. La connessione tra la dieta PURE e gli esiti sulla salute e’ stata trovata in persone generalmente sane, pazienti con CVD, pazienti con diabete e in tutte le economie.”