La riscossa di chi, malgrado il caldo torrido, detesta l’aria condizionata passa per una norma, introdotta nel codice della strada nel 2007 e aggiornata negli importi delle multe ad aprile 2022, che vieta, in alcuni casi, di accenderla in auto. E’ il comma 7-bis dell’articolo 157 del codice della strada che recita così: “È fatto divieto di tenere il motore acceso, durante la sosta del veicolo, allo scopo di mantenere in funzione l’impianto di condizionamento d’aria nel veicolo stesso; dalla violazione consegue la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 223,00 a euro 444,00”.
I vigili urbani che notano quindi soste in macchina fatte per sfuggire al caldo torrido che in questi giorni non dà tregua – con livello massimo di allerta caldo in venti città tra cui Ancona, Bologna, Bolzano, Brescia, Cagliari, Campobasso, Roma – potrebbero multare chi è al volante, non tenendo conto della calura di questi giorni e applicare la legge alla lettera.
Ok per le ventole
Nessun problema, invece, a godere dell’aria fredda mentre si è in marcia, ma se ci si ferma in una piazzola di sosta o anche a bordo strada, il motore – e quindi anche il condizionatore – devono essere spenti. Il motivo del divieto è l’inquinamento: è noto che il motore delle automobili, soprattutto le più vecchie, rilascia nell’aria grandi quantità di Co2, e per questa ragione deve essere spento quando non si è in marcia. Anche a costo di patire il caldo, fatta eccezione per malori improvvisi.