E’ morto a Roma Luca Maria Patella, artista uno dei primi a sperimentare la multimedialità: dalla grafica alla fotografia fino al linguaggio filmico. “L’eclettico artista si è spento ieri nella sua casa romana a 89 anni. Ci stringiamo nel ricordo affettuoso al fianco di Rosa Foschi e di tutti coloro che gli sono stati vicini” annuncia la galleria Il Ponte di Firenze ricordano l’artista.
La cui opera è per altro al centro di un’esposizione in corso al Mattatoio di Roma dove sono riuniti alcuni tra gli esempi più significativi di artisti contemporanei che hanno lavorato sulle relazioni esistenti tra arte, creatività, estetica e i territori naturali che l’uomo abita, in un arco cronologico che va dagli anni Sessanta ai giorni nostri.
Nato nella Capitale nel 1934, Patella ha attraversato per decenni i movimenti artistici che si sono succeduti nel corso degli anni con una ricerca, partita negli anni Sessanta sulle nuove tendenze concettuali. Compiuti gli studi artistici a Roma, si è dedicato in particolare alla sperimentazione di nuove tecniche calcografiche, ma si è interessato anche di cinematografia sperimentale ed ha approfondito il confronto arte-scienza che ha denominato ‘Arte e Non arte’.
Ha pubblicato, tra l’altro: Le Gazzette Ufficiali di Luca Patella (dal 1972), Mysterium coniunctionis (1984), Den and Duch disenameled (1988), Versi sale (1998), La fotografia dalla Alfa alla Zeta (2004). Patella ha fatto parte del gruppo della galleria L’attico, di Roma, e con le sue installazioni è stato presente al Moma e al Mart.
I suoi lavori sono stati ospitati in sei edizioni della Biennale internazionale d’arte di Venezia tra il 1966 e il 1993 e si trovano in numerose collezioni, tra le quali lo Stedelijk Museum di Amsterdam, il Modern Museum of art di New York, la Galleria nazionale d’arte moderna di Roma, l’Istituto nazionale per la grafica di Roma, la Biblioteca nazionale di Francia a Parigi, il Mart di Rovereto.
Nel 2000 ha inaugurato in Place de Ninove a Bruxelles una Magrittefontaine, la Fontaine Physiognomique: poggiata su un piedistallo blu, la vasca riprende il profilo di Magritte ed è sovrastata da un getto d’acqua che, nel ricadere nella vasca, lascia intravedere il profilo del pittore surrealista.
Patella ha dato “alla luce forme e immagini anticipatrici entrate nell’immaginario collettivo, dai ‘mari e cieli firmati’ alle ‘terre animate’, dai ‘muri e alberi parlanti’ alle varie sperimentazioni fotografiche e cinematografiche, dagli ‘ambienti proiettivi animati’ ai vasi fisiognomici e molto altro…” ha scritto di lui Elio Grazioli, nel saggio ‘Luca Maria Patella disvelato’, il lavoro che traccia un ritratto chiarificatore su un artista eccentrico e considerato a lungo difficilmente leggibile.