In Emilia Romagna dopo l’alluvione di maggio continuano gli interventi in somma urgenza in Romagna e a Cesena: chiusure delle rotte arginali, rimozione di materiali trasportati dalle acque in piena e ricostruzione delle rive per il fiume Savio e i suoi affluenti; ripristino del muro idraulico, delle scarpate e degli argini per il torrente Pisciatello. Dopo tre mesi dall’alluvione, a Cesena continuano gli interventi di ripristino per la messa in sicurezza dell’intera città dalle acque dei fiumi, primo fra tutti il Savio.
Sono stati subito avviati 3 interventi di somma urgenza, per un totale di 1 milione 450mila euro. Nell’intera Provincia di Forlì-Cesena, gli interventi di somma urgenza avviati sono 14, per un totale di 13 milioni 300mila euro. Un intervento è stato ultimato, gli altri 13 con fine lavori previsti a fine settembre 2023.
Le dichiarazioni del vicepresidente Priolo
Il vicepresidente dell’Emilia-Romagna Irene Priolo che oggi ha fatto tappa a Cesena ha dichiarato: “I lavori di somma urgenza procedono in modo spedito in tutti i territori interessati dall’alluvione, anche a Cesena, come ha potuto constatare anche il commissario Figliuolo nei suoi recenti sopralluoghi. Le somme urgenze saranno ultimate entro settembre ma servono quanto prima i soldi per pagare le imprese che stanno operando e per aprire i cantieri delle ulteriori opere di messa in sicurezza del territorio già comunicate al Commissario stesso“.
Il vicepresidente Priolo ha aggiunto: “Ieri, il Consiglio dei Ministri ha stanziato 149 milioni per i primi rimborsi alle imprese: fondi però non sufficienti nemmeno per i ristori iniziali di 20mila euro a tutte le aziende coinvolte dall’alluvione, stimati in almeno 300 milioni. Senza contare che non è stato stanziato ancora nemmeno un euro per assicurare indennizzi al 100% ai privati“.
Il vicepresidente Priolo ha concluso: “Per questo è fondamentale che le risorse destinate dal Governo per finanziare gli ammortizzatori sociali, e non utilizzate, restino a disposizione della Romagna per far partire nuovi cantieri e i ristori dei danni. Così come sia data l’opportunità di attivare il credito di imposta, per facilitare il risarcimento dei danneggiamenti, come il presidente Bonaccini sta chiedendo alla premier Meloni“.