Secondo i dati ufficiali diffusi dal governo Lula, in Brasile la deforestazione in Amazzonia ha registrato un calo del 66% a luglio rispetto allo stesso mese del 2022. Il dato è particolarmente significativo se si considera che luglio è solitamente uno dei mesi peggiori dell’anno in termini di distruzione della più grande foresta tropicale del pianeta. I dati satellitari del sistema Deter, gestito dall’Istituto nazionale per la ricerca spaziale (INPE), mostrano che in Amazzonia sono stati distrutti 500 km quadrati di foresta, il livello più basso dal 2017. Ciò rappresenta un calo del 66% rispetto ai 1.487 km quadrati del luglio 2022, ultimo anno in carica dell’ex presidente di estrema destra Jair Bolsonaro. Il successore, Luiz Inacio Lula da Silva, ha iniziato il suo terzo mandato a gennaio promettendo di fare della conservazione dell’Amazzonia una priorità e di fare tutto il possibile per fermare la deforestazione illegale entro il 2030.