Nel summit in corso a Belem, sono divergenti le posizioni dei Paesi sudamericani dell’Amazzonia sullo sfruttamento dei combustibili fossili: il presidente della Colombia, Gustavo Petro, ha criticato l’esplorazione nella regione, in contrasto con il suo omologo brasiliano, Luiz Inácio Lula da Silva, il quale invece non si oppone ai nuovi blocchi offshore che la statale Petrobras vorrebbe avviare alla foce del Rio delle Amazzoni. L’esplorazione petrolifera nella foresta genera “un enorme conflitto etico, soprattutto per le forze progressiste che dovrebbero stare dalla parte della scienza“, ha affermato il leader colombiano nel suo intervento. Tale posizione sembra simile a quella del Ministro dell’Ambiente brasiliano, Marina Silva, che ha espresso preoccupazione per i potenziali rischi ecologici.