Il professore italiano Andrea Rinaldo ha ricevuto oggi il prestigioso riconoscimento Stockholm Water Prize, noto come ‘il Nobel per le ricerche sull’acqua’. La consegna del premio è avvenuta stamane per mano di re Carlo XVI Gustavo di Svezia. Il riconoscimento viene assegnato annualmente dallo Stockholm International Water Institute (SIWI) in collaborazione con l’Accademia reale svedese a persone e organizzazioni che raggiungono risultati straordinari legati alle ricerche sull’acqua.
Professore all’Università di Padova, Andrea Rinaldo è uno scienziato rigoroso i cui studi originali hanno avuto impatto su molti altri campi accademici quali l’epidemiologia e continuano ad aprire nuovi scenari di ricerca sulla biodiversità delle specie acquatiche e sul clima. Il prof. Rinaldo è considerato un leader di pensiero nella scienza idrologica e i suoi modelli concettuali e quantitativi hanno mostrato, come recita la motivazione del premio, per la prima volta connessioni chiave tra le reti fluviali e la diffusione di soluti, specie acquatiche e malattie.
“L’acqua per me è casa: Venezia, dove sono nato e cresciuto. E l’acqua è famiglia: mio nonno aveva un’impresa di costruzioni marittime, mio padre, un fratello, mio suocero e mio cognato sono ingegneri idraulici come me, uno dei miei figli ha un dottorato in Ingegneria costiera. Il mio sogno era (ed è) aiutare a salvare Venezia, la città che di acqua vive ma di acqua rischia di morire“, ha dichiarato Rinaldo dopo aver ricevuto l’onoreficienza. Stasera, proprio come per i Nobel, si terrà un banchetto reale in onore del professor Rinaldo. L’ambasciatore d’Italia Vinicio Mati ha ospitato il professore in un evento in residenza a Stoccolma lunedì scorso, invitando inoltre rappresentanti delle istituzioni e della ricerca svedese. “Molte sono le opportunitá di collaborazione tra Italia e Svezia, Paesi che condividono molte cose e tra queste, sicuramente la necessità di sviluppare la ricerca sulla risorsa acqua nelle sue molteplici forme“, ha dichiarato l’ambasciatore Mati.
“L’idrologia, la scienza dell’acqua, si trova al centro della meta-storia in virtù della sua attenzione verso le inondazioni, la siccità e una equa distribuzione dell’acqua. La mia opinione è forse insignificante, ma sentita: il clima sta cambiando, rapidamente, molto rapidamente in realtà, e così dovremmo fare anche noi” ha detto Rinaldo ricevendo in Svezia il Stockholm Water Prize, noto come ‘il Nobel per le ricerche sull’acqua’ “Nessun privilegio, come l’approvvigionamento idrico che supera il fabbisogno attuale, è garantito per sempre” ha spiegato Rinaldo osservando che “la mitigazione, risolvendo le cause alla radice, è necessariamente dall’alto verso il basso e irta di questioni incerte ed etiche (è difficile dire a quelli che cominciano a vivere meglio di sacrificare ciò che si sono conquistati duramente – ed è difficile per il nord del mondo pontificare sul tardivo sperpero delle risorse naturali dopo quanto ha fatto in passato al proprio “capitale naturale” e a quello degli altri). L’adattamento è invece un processo dal basso verso l’alto, che abbisogna di un nuovo livello di consapevolezza su quanto sia rapido il cambiamento climatico in questo momento. È necessario un nuovo livello di educazione civica e di previsione di controllo dell’acqua sulle comunità“. ll professore ritiene che “i tempi siano maturi per ripensare a una giustizia sulla distribuzione delle risorse idriche e alla gestione delle stesse come strumento per ridurre le disuguaglianze su scala globale. Oggi, quando viaggio nel sud del mondo, vedo che l’accesso alle reti di distribuzione dell’acqua sicura è per pochi privilegiati, mentre tutti possiedono un telefono cellulare. Non possiamo voltare la testa dall’altra parte fingendo di non vedere. Le disuguaglianze su larga scala sono il motore delle migrazioni e dei disordini sociali e l’acqua Si pone saldamente al suo centro. È ora di agire, promuovendo ampia consapevolezza e interesse, è ora“.