Lo studio degli anelli degli alberi provenienti dalla Fennoscandia, una regione dell’Europa settentrionale che comprende la Finlandia e la penisola scandinava, relativamente agli ultimi 1170 anni, suggerisce che l’attuale clima potrebbe essere notevolmente più caldo rispetto al periodo medievale, contrariamente a quanto affermato da precedenti ricerche. I risultati sono stati pubblicati su Nature.
Gli anelli degli alberi possono essere utilizzati per riflettere i cambiamenti climatici nel corso di molti secoli e seguire l’ampiezza degli estremi. Tuttavia, attualmente vi è una discrepanza tra i dati degli anelli degli alberi e i modelli climatici durante il periodo climatico medievale. I modelli hanno suggerito in passato che fosse più freddo in quel periodo rispetto ad oggi, mentre i dati degli anelli degli alberi spesso suggeriscono il contrario. Per tentare di fare chiarezza e fornire informazioni più precisa sul clima passato tra l’850 e il 2019 in Fennoscandia, Jesper Bjorklund e i colleghi dello Swiss Federal Institute for Forest Snow and Landscape Research hanno analizzato 1170 anni di dati degli anelli degli alberi, basati su circa 50 milioni di misurazioni delle cellule del legno provenienti da 188 alberi di pino cembro.
Misurando le singole cellule del legno, chiamate cellule tracheidi, gli autori hanno potuto raccogliere dati molto più accurati rispetto ai dati tradizionali degli anelli degli alberi. I ricercatori hanno così scoperto che il clima di Fennoscandia è oggi più caldo rispetto al periodo medievale.
“Da tempo si discute dell’anomalia del cosiddetto Periodo caldo medievale, un periodo che secondo analisi degli anelli di accrescimento degli alberi sarebbe stato particolarmente caldo, anche se non come quello attuale, eppure secondo i modelli climatici quel periodo fu caldo ma non come sostenuto dallo studio degli anelli”, ha detto all’ANSA Marco Carrer, dell’Università di Padova, coordinatore dello studio, insieme a Georg von Arx, dello Swiss Federal Institute for Forest Snow and Landscape Research. “Così come telescopi sempre più potenti permettono nuove scoperte e confutare altre teorie così è anche con altri strumenti scientifici“, ha spiegato Carrer. “Qui siamo riusciti a misurare lo spessore delle pareti cellulari di milioni di alberi, qualcosa di mai fatto prima”. Tecnica che ha permesso di ricostruire la storia delle temperature degli ultimi 1200 anni con una ‘pulizia’ senza precedenti: “gli anelli degli alberi crescono registrando anche i disturbi esterni, ad esempio incendi o uragani. Con questa tecnica siamo riusciti a eliminare quei disturbi in molto accuratissimo“, ha aggiunto.