Un forte aumento della produzione di energia solare nell’Europa meridionale ha svolto un ruolo di primo piano nell’evitare la carenza di energia durante le ondate di calore delle ultime settimane, quando le temperature hanno raggiunto valori elevatissimi e hanno determinato una domanda senza precedenti per l’utilizzo dell’aria condizionata. Lo sottolinea Reuters.
L’energia solare è particolarmente adatta a far fronte al caldo estivo, in quanto la radiazione solare è più forte nelle ore più calde della giornata, quando anche la domanda di elettricità per il raffreddamento è massima. Spagna e Grecia sono tra i Paesi che hanno installato molti più pannelli solari a fronte dei prezzi energetici record dello scorso anno e della ricerca di una maggiore sicurezza energetica. I blackout elettrici sono stati molto più limitati rispetto agli scorsi anni, nonostante l’aumento considerevole di consumo di energia per il condizionamento delle abitazioni, proprio grazie all’aumento dell’energia solare disponibile.
Ma l’Italia, a fronte degli altri Paesi, sta riscontrando numerosi problemi, ritardi e lentezze per la burocrazia dovuta alle autorizzazioni delle connessioni alla rete. Gli obiettivi dati dal governo Draghi, che si era impegnato a fornire il 65% dell’energia dell’Italia da fonti rinnovabili entro il 2030 e a decarbonizzare l’intero settore energetico entro il 2035 per giunta tagliando tutte le importazioni di gas dalla Russia entro il 2025, sono sempre più difficili da realizzare.
Per raggiungere quegli ambiziosi traguardi, l’Italia dovrebbe installare altri 190GW di energia rinnovabile entro il 2035, ma nel 2022 nonostante le pressioni dovuti alla crisi con la Russia, sono stati installati soltanto 2,5 GW portando il totale complessivo di energia prodotta dalle rinnovabili (eolico e fotovoltaico) del Paese a 37 GW. Appare evidente che soltanto moltiplicando per sette i tassi di installazione si potranno raggiungere i traguardi annunciati dal precedente governo.
I ritardi nelle autorizzazioni e nella burocrazia stanno frenando la rivoluzione verde in uno dei Paesi d’Europa che più potrebbe beneficiarne, vista l’enorme quantità di materia prima (vento e sole) del nostro Paese.