L’ondata di caldo africano che ha i suoi massimi sull’Europa occidentale e colpisce di striscio anche il Nord Italia sta determinando temperature molto alte sull’arco alpino. A distanza di poche ore dal record dello zero termico registrato nella notte tra il 20 e il 21 Agosto a Payerne, in Svizzera, è stato stabilito un nuovo primato in Italia: il radiosondaggio di Novara Cameri ha registrato lo zero termico a ben 5.328 metri di quota. In Svizzera, nelle scorse ore, invece, lo zero termico era stato registrato a 5.298 metri, il valore più alto dal 1954, quando hanno avuto inizio le loro misurazioni.
È la seconda volta, nell’arco di due mesi, che sui ghiacciai alpini viene battuto il record dello zero termico. La prima volta era accaduto il 25 luglio, nel pieno dell’ondata di calore che aveva investito gran parte dell’Europa: allora l’altitudine raggiunta era stata di 5.184 metri. “Il singolo evento non è importante di per sé, ma lo è la successione di eventi, soprattutto quando i record si ripetono più volte in un anno“, dice all’ANSA il glaciologo Massimo Frezzotti, dell’Università Roma Tre. “Sulle Alpi, lo zero termico è stato battuto il 25 luglio e il grande problema – osserva – è il susseguirsi di record negativi”.
In questa estate 2023, osserva Frezzotti, preoccupa anche “il susseguirsi di giorni e notti calde, che non permettono alla neve di ricongelare”. Senza contare il fatto che “noi scienziati stiamo vedendo che quanto è stato previsto sta accelerando. Per esempio, dopo le nevicate della primavera scorsa, si attendeva una stasi dei ghiacciai durante l’estate“, cosa che non è avvenuta. “Purtroppo – conclude – i record negativi di oggi sono i migliori di quelli che probabilmente vedremo negli anni“.
In passato, era accaduto solo nel luglio 1995 che lo zero termico si verificasse oltre i 5.000 metri. In montagna la temperatura diminuisce a mano a mano che si sale in quota e le variazioni dell’altitudine oltre la quale la temperatura scende sotto zero gradi, chiamata isoterma di zero gradi, hanno effetti sull’ambiente, modificando gli habitat di animali e piante.
Secondo i dati dell’Ufficio federale svizzero di meteorologia e climatologia, MeteoSvizzera, una lenta progressione è misurata a partire dal 1959 alla stazione di Payerne. In particolare, emerge che dal 1961 al 1990 l’altitudine media dello zero termico era inferiore a 3.400 metri, ma dal 1990 in poi si è progressivamente spostata verso l’alto, con un incremento calcolato in circa 90 metri ogni 10 anni, con un’accelerazione osservata a partire dagli anni ’70 del secolo scorso. A preoccupare, si rileva nel sito svizzero, è anche il fatto che il fenomeno prosegue anche in inverno, con l’altitudine media che dal 1991 al 2020 si è spostata a 2.600 metri nella stagione fredda.
Di seguito i link per l’accesso diretto alle pagine con le previsioni meteo, particolarmente accurate nei dettagli, per le aree geografiche d’Italia (link sempre raggiungibili anche dal Menù in alto in tutte le pagine del sito):
Le previsioni Meteo Regione per Regione:
- Meteo Lombardia
- Meteo Lazio
- Meteo Campania
- Meteo Veneto
- Meteo Sicilia
- Meteo Emilia Romagna
- Meteo Piemonte
- Meteo Puglia
- Meteo Toscana
- Meteo Calabria
- Meteo Sardegna
- Meteo Liguria
- Meteo Marche
- Meteo Abruzzo
- Meteo Friuli Venezia Giulia
- Meteo Trentino Alto Adige
- Meteo Umbria
- Meteo Basilicata
- Meteo Molise
- Meteo Valle d’Aosta
Per monitorare nel modo migliore possibile la situazione meteo in tempo reale, di seguito forniamo un elenco delle pagine con tutte le informazioni utili per seguire il nowcasting meteorologico minuto per minuto: