Il canto delle cicale è simbolo delle calde giornate estive, in cui questo suono sembra quasi l’unico suono che rimbomba nei momenti di maggior calura. Tuttavia, il 16 agosto 2023, il team di botanici della Fondazione Museo Civico di Rovereto, nel contesto di un progetto che valuta gli effetti dei cambiamenti climatici sulla flora montana, ha potuto registrare il canto di cicada orni a ben 1700 metri, sul Monte Baldo, in una zona alpina dominata dal pino mugo, nel quale questa specie di insetti non era presente. Le cicale possiedono un ruolo fondamentale per gli equilibri degli ecosistemi terrestri e sono attenzionati da diverso tempo dagli entomologi in quanto il loro comportamento sembra stia mutando nel globo a causa del cambiamento climatico.
Ad esempio, le larve si sviluppano sottoterra ed “emergono” solo nel momento in cui mettono le ali, e lo fanno solo a determinate temperature. Gene Kristsky della Mount St Joseph University, che monitora le cicale da decenni, ha dimostrato che queste stanno emergendo prima rispetto agli anni scorsi. Pertanto, si evidenzia un importante nesso tra clima e ciclo vitale dell’insetto.
I cambiamenti climatici e la modifica del comportamento delle cicale
Filippo Maria Buzzetti, entomologo del Museo Civico esperto in bioacustica (nel canto degli insetti) ha commentato in una nota: “Un altro aspetto da monitorare per comprendere gli effetti del cambiamento climatico, è proprio la distribuzione geografica delle cicale: se questi insetti sono tipicamente presenti nelle regioni calde e temperate del pianeta, la loro comparsa a nuove e più elevate latitudini (cioè l’espansione del loro areale verso nord) può essere indice di temperature che in quelle nuove aree di presenza si stanno facendo meno rigide“.
Buzzetti ha concluso: “Inoltre, anche i nuovi “record” altimetrici di presenza delle cicale possono riflettere il clima che cambia. Il fatto che gli esperti abbiano riscontrato la presenza di cicale a quote inusuali indica un “innalzamento” della distribuzione altitudinale della specie. È ciò che è stato documentato dal Museo sul Baldo mercoledì 16 agosto 2023″.