Secondo il Gambero Rosso, le consegne alimentari a domicilio rappresentano un serio rischio per la salute di chi ordina il cibo, in quanto ci sarebbe “un clamoroso buco nella filiera del food delivery” legato alla sicurezza alimentare a causa dell’igiene dei contenitori dove viene trasportato da parte dei runner. Laura Panzironi, responsabile del Laboratorio SiLa, specializzato in analisi microbiologiche alimentari, che ha esaminato una delle sacche adibite al trasporto alimentare di Glovo, una delle principali aziende che si occupano di food delivery si chiede: “Chi mangerebbe del cibo sapendo che è stato trasportato in un cubo che ospita più di 200 colonie di batteri?
Sul mensile Elle Gourmet si legge: “Sul fondo e sulle pareti laterali del box sono state trovate più di 200 colonie di batteri”, riportando i risultati dell’analisi di laboratorio. Si tratta di una quantità che sarebbe il “triplo” di quelle che si possono trovare “sul pavimento di un ristorante”. Se questi valori venissero rilevati in un ristorante, dopo un controllo sanitario il locale verrebbe di sicuro “sanzionato perché troppo sporco”, come si legge sul mensile.
Non è garantita la sicurezza microbiologica degli alimenti
Come si legge sulla stessa rivista, il controllo del rispetto delle disposizioni “in materia di sicurezza alimentare” è affidato alle Asl (ai Servizi veterinari e di igiene degli alimenti), ai Nas (il nucleo anti-sofisticazione del comando dei Carabinieri) e all’Icqrf (l’Ispettorato centrale repressione frodi), “almeno sulla carta, perché la realtà è ben diversa”, ossia “nessuno si occupa sistematicamente del controllo igienico sanitario degli alimenti nella fase del loro trasporto”, che è invece “una grande questione” perché riguarda lo stato di conservazione degli alimenti. In merito alle procedure Haccp, Hazard-Analysis and Critical Control Points, stabilite negli anni Sessanta dalla Nasa per garantire la sicurezza microbiologica degli alimenti forniti agli astronauti, quelli “deperibili, cotti, da consumarsi caldi, devono essere trasportati da 60°C a 65°C”, mentre gli alimenti deperibili “da consumarsi freddi devono stare a una temperatura non superiore ai 10°C”.
Nel rispetto della catena del freddo, gli alimenti dovrebbero essere trasportati “su veicoli muniti di contenitori con attestazione Atp” (Accord Transport Perissable) in commercio, anche se per le loro dimensioni possono essere trasportati da moto o autocarri, “ma non da scooter o biciclette”. Questo dato di fatto va ad aggiungersi alle condizioni di sporcizia delle sacche di trasporto dei runner.