Ieri sera a Roma c’è stato il terremoto. Anzi no. La terra ha tremato più volte dopo le 21:30, ma non era un movimento sismico. Come già avvenuto in occasioni analoghe (quando l’Italia ha vinto la finale del Campionato europeo nel 2021 o quando il Napoli ha vinto lo scudetto nel 2023) le stazioni della Rete Sismica Nazionale gestite dall’INGV hanno registrato in modo evidente l’entusiasmo dei fans di Travis Scott in concerto al Circo Massimo.
Guardando il sismogramma che registra tutta la durata del concerto (circa un’ora e mezza) sono stati diversi gli episodi in cui è molto evidente il picco di esultanza dei fans.
Una situazione che ha innescato la polemica politica sull’opportunità di svolgere questi concerti al Circo Massimo. “Ieri sera sono state centinaia le segnalazioni al 118 di cittadini, in particolare nei rioni Celio e San Giovanni, che hanno sentito più volte oscillare le loro abitazioni. Gli stessi vigili del fuoco hanno confermato la connessione fra il concerto di Travis Scott al Circo Massimo e le vibrazioni sugli edifici in un’area molto vasta del centro di Roma che, ricordiamo, è Patrimonio dell’umanità Unesco. Poche settimane fa a Milano un concerto dello stesso rapper aveva provocato altrettante oscillazioni con conseguente ‘allarme terremoto’, quindi l’amministrazione comunale di Roma avrebbe potuto immaginare un rischio altrettanto grave e avrebbe dovuto impedire un rischio di questo tipo inserendo un limite di decibel alle emissioni sonore, oltre a tenere in considerazione che decine di migliaia di persone avrebbero saltato contemporaneamente in un’area archeologica fragile“. Così in una nota il co-portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli e Devis Dori, entrambi deputati di AVS, che proseguono: “Un vero azzardo per i nostri monumenti, se le abitazioni civili sono oscillate in questo modo, riteniamo possibile che altrettanto sia accaduto per l’area archeologica dei fori. E tutto questo non per un vero e proprio terremoto, ma per un concerto musicale. Le spiegazioni scientifiche le lasciamo agli esperti, ma una cosa è certa: non è accettabile che per un’ora di concerto si metta a rischio il nostro patrimonio storico-artistico e si mettano in allarme decine di migliaia di persone, considerato che le oscillazioni si sono avvertite anche negli edifici del complesso ospedaliero San Giovanni-Addolorata. Chiediamo che siano fatte immediate verifiche nell’area archeologica dei fori. Chiediamo a tutti, cittadini e addetti, di segnalare ogni possibile danno che potrebbero individuare. Mentre si sanzionano giustamente i turisti che incidono il loro nome sui nostri monumenti, non vediamo da parte dell’amministrazione comunale di Roma ed in particolare dell’assessore alla cultura Onorato altrettanto rigore nel prevenire possibili danni. Chiediamo all’assessore Onorato come sia stato possibile autorizzare un evento simile al centro di un’area archeologica, è stata fatta ed asseverata la valutazione d’impatto acustico preventiva? È stato un azzardo, che non deve più verificarsi. Chiediamo che dal prossimo anno il Circo Massimo venga restituito ai suoi cittadini e ai turisti come iniziative culturali, teatrali, cinematografiche e concerti preventivamente e rigorosamente verificati, scegliendo nel contempo di impedire questo tipo di eventi musicali pericolosi e a così alto impatto ambientale. Stiamo depositando un’interrogazione parlamentare per chiedere un intervento del Ministero della Cultura: Roma non è un parco giochi, ha un equilibrio fragilissimo, l’amministrazione comunale ha il dovere di preservare per tutti la storia di Roma“, concludono.
Anche il direttore del Parco Archeologico del Colosseo contro i concerti al Circo Massimo
“Il Circo Massimo e’ un monumento. Non e’ uno stadio, né una sala concerti. Questi mega-concerti rock lo mettono a rischio, come a rischio in prospettiva e’ anche il Palatino che e’ lì accanto“. Anche Alfonsina Russo, direttore del Parco Archeologico del Colosseo, ha letto le notizie sul concerto di ieri di Travis Scott, con 70mila persone a ballare e saltare tutta la sera, tanto da aver indotto molti romani a chiamare i numeri di emergenza temendo un terremoto. Parlando con l’AGI, non nasconde il suo disappunto. “L’auspicio è che Roma Capitale valorizzi adeguatamente il Circo Massimo“, spiega. “Andrebbe finalmente riqualificato affinché venga pienamente compresa la sua storia e la sua funzione nella Roma antica così come nei periodi successivi. Gli eventi musicali a mio avviso si possono realizzare ma ben selezionati, come l’Opera e i balletti. I concerti rock andrebbero tenuti negli stadi anche per non mettere a repentaglio la pubblica incolumità“. La serie di eventi live al Circo Massimo è diventata ormai la normalità a Roma: solo nelle ultime settimane, prima lo show dei Guns’n Roses, poi gli Imagine Dragons, ieri il rapper americano. Tutti eventi da decine di migliaia di spettatori, con decibel altissimi e soprattutto salti e balli tali da far tremare l’intera area: “No, il Circo Massimo non è un luogo congruo per questo genere di concerti“, attacca Russo. “In genere il Comune chiede il via libera alla Soprintendenza capitolina, e anche noi diamo un parere. Io avevo dato una serie di prescrizioni, ne ho parlato anche con il sindaco Gualtieri. Ma evidentemente non l’ho convinto. Senza contare – spiega – che questo concerto di Travis Scott è uscito fuori all’ultimo, solo pochi giorni fa“. Il rischio è che i monumenti ne risentano: “Finora non ci sono stati danni al patrimonio, ma non sappiamo cosa potrà succedere. Teniamo presente che il Circo Massimo non è un prato, è un monumento: ha gallerie sotterranee, parti archeologiche, non ci si può saltare sopra per ore, in decine di migliaia. Oggi ho subito chiesto di verificare i danni, non è una situazione secondo me consona per un posto del genere. Questi concerti andrebbero fatti negli stadi, o comunque nei luoghi preposti“.
Il parere di Vittorio Sgarbi
“Non sono contrario, in linea di massima, a organizzare grandi concerti di massa, anche in luoghi come il Circo Massimo“. Dal sottosegretario al ministero della Cultura, Vittorio Sgarbi, intervistato dalla AdnKronos, arriva una sorta di ‘lasciapassare’ però ‘condizionato’, dopo che il concerto di ieri sera a Roma del rapper Travis Scott – tra effetto terremoto, lo spray al peperoncino spruzzato da un vandalo che ha causato una cinquantina di intossicati e un ragazzo infortunato nel tentativo di eludere i controlli all’ingresso nell’area – ha riproposto il tema dei permessi per location come il Circo Massimo non nate ovviamente per ospitare grandi concerti rock, pop o rap. Spiega infatti Sgarbi, commentando quanto accaduto ieri sera: “Occorre pretendere e avere certezze sulle modalità con cui questi concerti vengono organizzati, a cominciare dalle garanzie sulla sicurezza per il sito e per gli spettatori. Non sono per la repressione, ma per una regolarizzazione, con una commissione esperta che valuti preventivamente i piani presentati e risponda poi delle sue decisioni. E, in caso di omissioni da parte degli organizzatori, che siano previste multe salatissime. In sintesi, sì ai concerti ma con piani preventivi, controlli severi sulla sicurezza e sanzioni adeguate per chi non rispetta le regole fissate“.
Il sotto segretario Borgonzoni: “è inaccettabile”
“E’ inaccettabile quanto successo ieri sera al Circo Massimo perché è stata messa a rischio la salvaguardia dei monumenti e l’incolumità delle persone“, commenta così il Sottosegretario al Ministero della Cultura, Sen. Lucia Borgonzoni, a seguito del concerto di Travis Scott tenutosi al Circo Massimo, le cui vibrazioni hanno provocato un effetto terremoto sul sito archeologico e sulle abitazioni circostanti. Fatto mai successo prima e che lascia pensare alla mancanza di reali controlli. “Scriverò una lettera al Comune” perché, sottolinea Borgonzoni “i grandi eventi in aree di interesse culturale rispettino le prescrizioni e le regole emanate dagli istituti del Ministero della Cultura“.