Eruzione dell’Etna: in tilt l’aeroporto di Catania, rimarrà chiuso fino a domani

A causa della cenere provocata dall'attività eruttiva del vulcano Etna, l'aeroporto di Catania sarà chiuso fino a domani, i turisti sperano di partire domani
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L’attività eruttiva dell’Etna di oggi, ha mandato in tilt l’aeroporto di Catania, ma ha sfumato i piani dei turisti alla vigilia di ferragosto. Nello scalo aereo catanese sono centinaia i passeggeri accampati in attesa di notizie: tra di essi ci sono molti giovani italiani e stranieri, ma anche diverse  famiglie con bambini. Fuori dalle sale dell’aeroporto c’è un caldo torrido e si è formata una fila molto lunga alla fermata dei taxi. I turisti tornano in città nella speranza di partire domani.

Infatti in una nota la Sac, società di gestione dell’aeroporto di Catania ha reso noto: “A causa dell’attività eruttiva dell’Etna e contestuale ricaduta di cenere vulcanica, le operazioni di volo sono sospese fino alle 6 di domani. Tutti gli arrivi e le partenze sono dunque inibiti. Si pregano i gentili passeggeri di presentarsi in aeroporto solo dopo aver consultato la propria compagnia aerea“.

Le testimonianze dei turisti

Una donna ragusana in attesa con il marito e il figlio di tre anni nell’aeroporto di Catania da stamane dopo la chiusura dello scalo per la cenere dell’Etna ha raccontato: “Avevamo il volo per Milano alle 9 ma poi è stato riprogrammato alle 13 e poi è stato cancellato. Per partire se ne parla domani mattina, ma qui minimo sono 100 euro a notte per dormire. Non sappiamo stanotte dove andare. Forse dormiremo qui in aeroporto.

Michele, un altro turista di Como di 41 anni in viaggio con la moglie e due bimbi di 5 e 7 anni ha descritto così questa disavventura: “Per noi è un grande disagio. Avevamo il volo di ritorno alle 13.55 ma l’hanno annullato ma ci hanno detto che ci faranno partire il 16 da Palermo. Domani non ci sono voli. E dire che all’andata ci siamo beccati anche i disagi a causa dell’incendio. Siamo atterrati a Comiso“.  Nell’aeroporto di Catania, accampati a terra tra i bagagli c’è anche una famiglia che doveva tornare ad Udine con due bambini piccoli. La madre, Martina racconta ha raccontato: “Il prezzo dei biglietti ce li hanno rimborsati. Ora abbiamo affittato un’automobile. Torneremo a casa in auto“.

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