Hawaii, la testimonianza di un gruppo italiano: “Sfuggiti all’inferno per caso”

Sfuggiti quasi per caso all'inferno di fuoco delle Hawaii, dove sono rimasti senza passaporto e senza effetti personali
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La testimonianza di un gruppo di turisti italiani, sfuggiti quasi per caso all’inferno di fuoco delle Hawaii, dove sono rimasti senza passaporto e senza effetti personali. Frederic Naar, amministratore delegato del tour operator di Milano Naar, era in vacanza a Maui con la famiglia e degli amici quando si sono sviluppati i roghi che hanno distrutto in particolar modo la cittadina di Lahaina.

Raggiunto al telefono dall’ANSA, Naar ha spiegato che il suo gruppo si trovava in un albergo nella zona occidentale dell’isola hawaiana. La sera dell’arrivo lui e i suoi compagni di viaggio avevano letto dei venti forti portati dall’uragano Dora ma non si erano preoccupati più di tanto. “Siamo andati a dormire – ha detto – e il giorno dopo ci siamo svegliati con una splendida giornata di sole ma con fortissime raffiche di vento. Abbiamo passato la giornata tra spiaggia e piscina e ci siamo accorti che non c’era elettricità. Anche in quel caso non ci siamo preoccupati ma per sfuggire al vento abbiamo deciso di prendere l’auto per andare a pranzo nella zona centrale dell’isola. Visto che eravamo al mare, eravamo praticamente in costume e senza documenti”.

La situazione si è aggravata dopo il pranzo e sulla strada del ritorno verso l’albergo. “C’erano fumo e traffico – dice – e la polizia ci ha rimandato indietro. La strada per l’albergo era bloccata. Trovandoci praticamente senza nulla, abbiamo cercato prima una sistemazione per dormire e poi di acquistare vestiti, scarpe e quanto ci sarebbe potuto servire. Nei negozi c’era l’assalto. I primi tentativi con gli alberghi non sono andati a buon fine. Erano tutti pieni e la prima notte abbiamo dormito in un ostello”.

Appena è stato possibile, il gruppo ha cercato di imbarcarsi su un volo per Honolulu, ma non senza difficoltà a causa della mancanza di documenti. “Io ero l’unico ad avere la patente – ha spiegato Naar – gli altri avevano fortunatamente delle fotocopie e dopo essere stati intervistati dalla Tsa (l’agenzia federale per la sicurezza nei trasporti, ndr) hanno avuto il via libera all’imbarco. Dopo Honolulu andremo a San Francisco in attesa di un foglio di via per far ritorno in Italia”.

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