Incendi alle Hawaii, Fiore (SIGEA): “Non sono stati causati dai cambiamenti climatici. La siccità, i forti venti e la mancata prevenzione hanno generato la tragedia”

In merito agli incendi alle Hawaii, Fiore presidente della SIGEA ha dichiarato che la causa non è da ricercare nei cambiamenti climatici, è stato un mix letale di siccità, vento forte dovuto all'uragano e mancata prevenzione a scatenare la tragedia
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In merito ai recenti incendi che hanno devastato le Hawaii, Antonello Fiore, Presidente Nazionale della Società Italiana di Geologia Ambientale ha dichiarato: “Sappiamo che Biden, si sta recando nei luoghi colpiti dagli incendi. E’ il momento per lanciare un appello a livello mondiale. Questi non sono cambiamenti climatici. Nell’isola di Maui alle Hawaii, l’incendio che ha devastato non solo la vegetazione e il sistema ecologico ma anche ampie aree urbanizzate e dopo diversi giorni causato 1000 dispersi, la maggior parte dei quali nei prossimi giorni sarà annoverata tra le vittime e dunque potrebbe diventare l’incendio più letale nella storia degli USA, seguito solo da quello in Minnesota e Wisconsin di oltre 100 anni con 453 vittime“.

Fiore ha aggiunto: “Nessuno avrebbe potuto immaginare che 100 anni di storia della previsione e prevenzione non fossero sufficienti a evitare così tante vittime, così tanta devastazione. Nell’era tecnologica dove i sistemi di monitoraggio e di allerta sono in tempo reale, dove abbiamo progettato e mandato in orbita satelliti per farci osservare con dettaglio e in continuo, in un era digitale dove tutto passa attraverso l’analisi severa degli algoritmi, la combinazione di fattori naturali quali siccità e venti forti, associata alla mancata prevenzione e percezione di quello che stava accadendo, ha generato una tragedia che dovrà necessariamente essere analizzata nel dettaglio da coloro che tutelano l’incolumità della popolazione, anche di noi italiani“.

La tragedia degli incendi alle Hawaii e le vere cause

Fiore ha affermato ancora: “La preoccupazione della mancata percezione sia nei decisori che nella popolazione è proporzionale alle dimensioni della devastazione che ha interessato non un’isola poco nota, ma una delle località turistiche vanto degli Statu Uniti d’America, dove il sistema di allerta, ritenuto uno dei più efficace al mondo, con 400 sirene di cui 80 a Maui, avrebbe potuto salvare la popolazione in caso di eruzioni vulcaniche, terremoti, maremoti, ma in caso di incedi“.

Fiore ha sottolineato anche: “Nell’Italia, che tra il settembre 2022 e il maggio 2023 ha pianto quasi 50 vittime per 3 eventi di dissesto geo-idrologico e sta completando nelle regioni la sperimentazione del sistema IT-alert, il servizio pubblico che ci raggiungerà sui nostri cellulari con un messaggio, avvisandoci della grave emergenza o dell’evento catastrofico che sta interessando la zona dove ci troviamo, sarà necessario non illudersi e non affidarsi alla sola tecnologia come ha dimostrato l’esperienza delle Hawaii“.

Fiore ha concluso, infine: “Prevedere gli eventi, monitore il territorio, prevenire le situazioni critiche ed educare la popolazione ad assumere comportamenti adeguati alle situazioni che si stanno vivendo, restano le azioni fondamentali per salvare le vita e le attività produttive. Quanto è accaduto negli Stati Uniti, esattamente con gli incendi alle Hawaii, nel paese in cui c’è la migliore tecnologia per i sistemi di allertamento è la dimostrazione che la sola tecnologia non basta“.

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