Secondo le autorità locali, a Mauii, dopo i devastanti incendi, il bilancio delle vittime degli incendi a Maui è salito a 80 vittime. Questo terribile bilancio rende il “Lahaina fire“, il rogo di Lahaina nell’isola di Maui, il peggior disastro naturale di sempre nella storia delle Hawai, superando le 61 vittime dello tsunami del 1960 a Hilo, nell’isola più grande dell’arcipelago tropicale. Si tratta di un bilancio che è ancora provvisorio ed destinato a crescere, come prevede “senza alcun dubbio” il governatore locale Josh Green. Schatz ha riferito, infatti ha riferito Brian Schatz, il senatore democratico delle Hawaii ha riferito che l’inizio delle ricerche dei dispersi all’interno di case ed edifici gravemente danneggiati si aspettano: “cattive notizie nei prossimi due giorni“.
Nel frattempo, l’isola hawaiana è stata colpita da un ennesimo incendio che ha portato all’ordine di evacuazione per Kaanapali, città occidentale a nord di Lahaina, la città storica che è stata devastata dagli incendi all’inizio della settimana. Secondo quanto riferito dai funzionari della contea di Maui, il nuovo incendio divampato nei pressi di una stazione di rifornimento della contea per la fornitura di gas e diesel ai residenti, è stato fortunatamente contenuto al 100% già ieri in serata.
Il bilancio attuale di 80 morti e i danni enormi dopo gli incendi alle Hawaii
Un coprifuoco è stato in vigore dalla notte di ieri nelle parti di Maui colpite dagli incendi. La Federal Emergency Management Agency stima che la ricostruzione nella contea di Maui costerà 5,52 miliardi di dollari. Secondo la Fema, infatti, sono circa 2.207 edifici, per lo più residenziali, che sono distrutti o danneggiati dalla devastazione degli incendi. Non mancano polemiche che stanno crescendo con l’avanzare delle ore sulla mancata prevenzione e sulla cattiva gestione dell’emergenza che hanno condotto all’apertura di un inchiesta ufficiale. I dispersi attualmente sono circa un migliaio e i soccorritori non hanno ancora controllato l’interno delle case, dove molti potrebbero essere rimasti intrappolati, né hanno terminato le ricerche in mare, dove diversi residenti si sono gettati per sfuggire alle fiamme.
Per cercare i cadaveri sono impegnati anche i cani speciali. Inoltre quasi 1.500 persone sono ospitati in rifugi di emergenza. Intanto l’attorney general delle Hawaii Anne Lopez ha annunciato l’apertura di un’inchiesta sulle decisioni e sulle misure prese dalle autorità prima, durante e dopo gli incendi, e ha promesso di rendere pubbliche le conclusioni. Anche se il cambiamento climatico è considerato come la principale causa del disastro, dai primi accertamenti sembra che ci siano state inadempienze nella prevenzione dei roghi e nella gestione della prima fase di intervento.
I problemi di gestione dell’emergenza
Per esempio, la società elettrica Hawaiian Elctric, pur essendo avendo contezza delle previsioni di potenti raffiche di vento e del pericolo incendi, non ha adottato quella che ormai è considerata la misura più efficace: staccare la corrente nelle aree a rischio, come fanno molti Stati USA, a partire dalla California, dopo i devastanti roghi del 2017-2018. Inoltre, non sono state attivate le sirene del sistema d’allarme, mentre i messaggi di allerta sui telefonini non sono arrivati per mancanza di copertura.
Ora invece il “Lahaina fire” ha mandato in fumo 2170 acri di terreno, e danneggiato o distrutto 2719 edifici, di cui l’86% residenziali. Ci sono ancora alcuni focolai, che nella notte hanno costretto ad una ennesima evacuazione nell’area occidentale dell’isola, ma la situazione appare sotto controllo. Adesso però servono urgentemente cibo, acqua, farmaci, prodotti per la pulizia e l’igiene.
Le iniziative di solidarietà per la popolazione colpita
Le iniziative di solidarietà per la popolazione colpita dagli incendi sono molteplici, compresi i 100 milioni di dollari donati da Jeff Bezos e dalla fidanzata Lauren Sánchez. Oggi residenti di Lahaina sono stati autorizzati per la prima volta a tornare nella loro cittadina, tuttavia quasi tutti hanno trovato la propria casa in cenere. I residenti sono disperati per aver perso tutto, ma si consolano spesso per aver rivisto sani e salvi amici e vicini.
I pochi abitanti che hanno trovato la casa miracolosamente intatta, non intendono lasciarla più per paura degli sciacalli, nonostante ci siano problemi di sicurezza e timori per l’acqua contaminata. Le autorità hanno imposto un coprifuoco notturno per proteggere gli edifici.
Le condoglianze alle famiglie delle vittime dalla Francia
Il governo francese ha rivolto le condoglianze alla popolazione colpita dagli incendi dell’isola di Maui, e in particolare alle famiglie delle vittime. Il ministro degli Esteri francese in una nota ha dichiarato: “La Francia porge le sue condoglianze alle famiglie delle vittime e ai loro cari, oltre che la sua piena solidarietà al governatore Josh Green e agli abitanti dell’isola di Maui nello stato delle Hawaii, devastata dagli Incendi e dove le evacuazioni stanno continuando“.
I devastanti incendi alle Hawaii nel pieno di questa estate si sommano ad una serie di eventi meteorologici estremi che stanno imperversando in tutto il pianeta, tra cui un’intensa ondata di caldo nel sud degli Stati Uniti, indubbiamente connessi al riscaldamento globale, secondo gli esperti. Gli incendi si sono diffusi più facilmente in quanto quest’anno a Maui le precipitazioni sono state significativamente minori del solito. La parte occidentale dell’isola, dove si trova Lahaina, sta attualmente vivendo una siccità da “grave” a “moderata“, secondo le agenzie meteorologiche statunitensi.