È salito a 114 il numero delle vittime confermate finora dell’incendio che ha colpito Maui, alle Hawaii. L’incendio vicino alla città di Lahaina, uno dei più gravi nella storia delle Hawaii, potrebbe essere stato innescato dalla caduta di linee elettriche abbattute da forti venti. Gli Stati Uniti non registravano un numero così alto di vittime di incendi dal 1918, quando fu devastato il nord-est del Minnesota.
Il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, accompagnato dalla First Lady Jill, si recherà domani a Maui per incontrare soccorritori e sopravvissuti, nonché funzionari federali, statali e locali. In vista della visita, la Casa Bianca ha ricordato che a poche ore dagli incendi il Presidente ha firmato una dichiarazione di grave disastro e che alla data del 19 agosto risultano sul campo a Maui più di 1.000 addetti federali per fornire assistenza, che è stato approvato lo stanziamento di quasi sette milioni di dollari per quasi 2.200 famiglie e che l’Agenzia federale per la gestione delle emergenze (Fema) ha messo a disposizione più di 50 mila pasti, 75 mila litri di acqua, 5.000 culle e diecimila coperte.
La Casa Bianca ha elencato tutti i dipartimenti e gli enti coinvolti con il loro personale nella risposta al disastro di Maui, dalla Difesa all’Agenzia per la protezione dell’ambiente (Epa). Inoltre, ha citato varie deroghe concesse al governo statale in materia di spesa federale e ai cittadini in materia di pignoramenti. Il direttore dell’Agenzia per la gestione delle emergenze della contea di Maui, Herman Andaya, si è dimesso, travolto dalle polemiche per il mancato uso delle sirene di allerta antincendio, che avrebbero potuto agevolare un’evacuazione tempestiva.