Lago Maggiore in secca, secondo il sindaco di Verbania: “Conseguenze gravi”

"Una situazione che si profila altamente problematica, con possibili conseguenze drammatiche per il commercio, il turismo, l'economia locale e gli spostamenti dei cittadini"
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“Una situazione che si profila altamente problematica, con possibili conseguenze drammatiche per il commercio, il turismo, l’economia locale e gli spostamenti dei cittadini”. Definisce cosi’ la sindaca di Verbania Silvia Marchionini la grande siccita’ che sta determinando una secca con pochi precedenti per il lago Maggiore: alle 17 di oggi il livello del Verbano e’ sceso a -33,1 sotto lo zero idrometrico.

Un quadro che, visto dal lato di chi il lago lo vive quotidianamente, non puo’ che destare preoccupazione. “A causa del basso livello – commenta Marchionini – si e’ gia’ ridotto a 100 quintali (rispetto ai normali 440) il peso massimo complessivo a pieno carico degli automezzi ammessi a bordo dei traghetti della Navigazione Lago Maggiore. Se i livelli scenderanno rispetto a quelli attuali di altri 11 cm la portata dei traghetti diminuira’ a 20 quintali, se di altri 25 cm si dovranno fermare alcuni tipi di traghetti. Si sono “persi” ben due metri di livello del lago negli ultimi due mesi”.

Con conseguenze dirette su tutto il sistema Lago: “negli ultimi due mesi – aggiunge ancora la sindaca di Verbania – la Navigazione Lago Maggiore segnala un dimezzamento degli utenti: imbarcazioni che non approdano, perdite economiche e di lavoro per i cantieri nautici, danni all’ecosistema naturale lacustre, meno presenze turistiche”.

Marchionini mette sotto accusa il Consorzio Ticino, l’ente che gestisce la diga Miorina a Sesto Calende che regola il deflusso dell’acqua del Verbano verso il Ticino e il sistema dei canali irrigui. “E’ evidente – dice la sindaca – che la sperimentazione del Consorzio, lunga ormai un decennio, ha fallito. Forse e’ ora di modernizzarci, predisponendo modelli matematici che prevedano come ripartire l’acqua del lago coinvolgendo anche la parte Svizzera”.

E infine l’appello: “non esistono solo gli interessi agricoli e industriali ma anche quelli turistici e del trasporto locale nel nostro bacino. Per questo chiediamo che i livelli istituzionali, a partire da quelli regionali, ad oggi in silenzio, se ne occupino davvero, e non solo a parole, a partire dall’assessore regionale all’ambiente Matteo Marnati e dal consigliere regionale nel nostro territorio Alberto Preioni. Il turismo – conclude Marchioninie’ programmazione, accoglienza, cosa deve ancora succedere perche’ la Regione Piemonte decida di almeno convocare un tavolo urgente?”

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