L’asfissia fu una probabile causa di morte a Pompei

Uno studio dimostra che l'asfissia fu una delle cause di morte a Pompei durante l'eruzione del Vesuvio del 79 d.C
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L’asfissia fu una delle cause di morte a Pompei durante l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Lo dimostra uno studio interdisciplinare condotto dall’Università di Valencia e dall’Università di Cambridge con la collaborazione del parco archeologico di Pompei e pubblicato sulla rivista Plos One. Lo studio è stato condotto sui resti scheletrici all’interno dei calchi pompeiani su cui è stata impiegata per la prima volta un’analisi chimica non invasiva mediante fluorescenza a raggi X.

Oggetto della ricerca sono stati sei calchi di fuggitivi da Porta Nola e un settimo dalle Terme Suburbane. “Sono stati determinati dati importanti – spiegano i ricercatori – che, incrociati con risultati antropologici e stratigrafici, sono utili nella ricostruzione degli eventi pre e post-mortem degli individui”. Le analisi effettuate sono state anche comparate a quelle condotte su altre ossa rinvenute nelle necropoli di Porta Nola a Pompei, nel Sepolcreto Ostiense a Roma e a Valencia.

“I calchi in gesso delle vittime dell’eruzione di Pompei potrebbero aver contaminato la composizione chimica delle loro ossa, ma le analisi bioarcheologiche consentono comunque di considerare l’asfissia come probabile causa di morte”, spiegano i ricercatori specificando che i dati si riferiscono ai campioni presi in esame e che è “probabile che l’eruzione catastrofica abbia ucciso le persone in modi diversi”.

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