Questa estate sono stati numerosi gli annegamenti nei laghi, gli ultimi sono stati nella giornata appena trascorsa di ferragosto a Bolsena e a Mandello del Lario. Purtroppo, i rischi di nuotare nei laghi sono decisamente sottovalutati, nonostante vengano considerati più sicuri del mare. Le cause del rischio di annegamento nei laghi sono numerosi specialmente per i nuotatori meno esperti. La prima insidia è dovuta alla minore densità dell’acqua dolce rispetto a quella salata del mare: quando ci si immerge la parte del corpo che esce fuori dal pelo dell’acqua è tendenzialmente minore e quindi si fa più fatica per nuotare e stare a galla.
Un’altra causa del rischio di annegamento nei laghi è data dai cambiamenti repentini delle condizioni meteorologiche: i laghi medio-grandi come Bolsena nel Lazio, il Trasimeno in Umbria o del lago di Garda, del lago Maggiore e del lago di Como nel Nord sono soggetti ad autentiche burrasche quando il vento soffia a più di 50 chilometri orari. Il lago diventa mosso o molto mosso già con venti a 30 chilometri orari e la balneazione dovrebbe essere vietata. Raramente, si possono creare anche trombe d’aria, anche se meno frequentemente rispetto al mare.
I pericoli dei laghi
Tuttavia anche senza il formarsi di fenomeni estremi, le correnti lacustri possono creare onde, gorghi e mulinelli. Un fenomeno che rende pericolose le acque del lago sono le cosiddette sesse: gli spostamenti periodici dell’acqua da una parte all’altra del bacino che creano dislivelli tra le coste, si formano vortici che spesso arrivano inaspettati e risultano particolarmente pericolosi.
Un altro pericolo dei laghi sono mulinelli prodotti dagli emissari e immissari, anche sotterranei, del lago. Gli esperti ritengono che esistono due modi per evitarli: uno è di restare in posizione verticale, pedalare verso il fondo, per poi ritirare le gambe con una simultanea azione delle braccia. In questo modo s’imprime al corpo un movimento rotatorio su se stesso uguale a quello del mulinello. L’altro, più complicato, è di prendere aria e di scendere giù con la testa verso il centro del mulinello dove la velocità di rotazione è prossima a zero e poi nuotare lateralmente per uscire dal vortice.
Le piante acquatiche
Le piante acquatiche sono un altro rischio per chi vuole nuotare in acqua lacustre che talvolta affiorano in superficie. Bisogna prestare la massima attenzione, così come al mare. Purtroppo, anche il recupero dei corpi delle persone annegate nei laghi risulta complesso e può richiedere molti giorni o addirittura settimane. Si pensi che il 29 giugno scorso il cadavere di un 19enne scomparso nel lago di Bracciano è stato rinvenuto dopo quattro giorni.