Dopo che sono state trovate tracce di legionella a bordo della Bibby Stockholm, il mega barcone-alloggio attraccato per iniziativa del governo britannico al largo della costa del Dorset, è stato deciso dalle autorità di far sbarcare temporaneamente i 39 migranti a bordo che si trovavano sulla chiatta Bibby Stockholm nel Dorset, in Gran Bretagna, sono stati fatti sgomberare dopo che nell’acqua loro destinata è stato trovato il batterio della legionella. E in via precauzionale sono stati trasferiti in altra destinazione. Nessuno dei migranti sulla chiatta ha accusato i sintomi della malattia.
I test di routine dell’approvvigionamento idrico sono stati inizialmente effettuati il 25 luglio, ma i risultati non sono arrivati fino al 7 agosto, lo stesso giorno in cui i richiedenti asilo hanno iniziato a salire a bordo della chiatta. Sono stati effettuati ulteriori test e il governo di Londra è in attesa dei risultati. Un portavoce del Ministero dell’Interno britannico ha dichiarato: “La salute e il benessere di chi è a bordo della nave è la nostra massima priorità“. Si prevede che la notizia scateni una serie di c critiche sulla gestione dell’immigrazione illegale da parte dell’esecutivo conservatore di Rishi Sunak.
Le polemiche intorno al caso della legionella a bordo della chiatta di richiedenti asilo
Il ministero dell’Interno, guidato da Suella Braverman, falco anti-immigrazione della compagine Tory, ha provato a minimizzare la cosa alla stregua d’una misura “temporanea“, sottolineando come al momento nessuno dei 39 migranti presenti “sintomi di contagio“. Mentre ha precisato che nessuno tornerà a bordo prima di una sanificazione generale e di “garanzie certe“.
Questa notizia arriva dopo che il governo per settimane aveva cercato di rassicurare l’opinione pubblica difronte alle polemiche sollevate sull’iniziativa (e sui rischi connessi: sanitari, d’ordine pubblico o di rischio incendi, oltre che etici) da organizzazioni internazionali, associazioni umanitarie, partiti d’opposizione, vigili del fuoco, specialisti vari e da molti cittadini di Portland.
Si teme anche per la popolazione locale che, secondo gli esperti è esposta a rischi marginali. Tuttavia, da quanto risulta alla Bbc, l’agenzia sanitaria nazionale britannica ha raccomandato a questo punto una serie di test ulteriori sull’ipotetica presenza di agenti infettivi tra le condutture della Bibby Stockholm. Alex Bailey, animatore di Say No To The Barge nella sua protesta contro l’attracco del “barcone lager“, come qualcuno è arrivato a ribattezzarlo ha affermato: “Questo è solo un altro esempio della faciloneria e dell’incompetenza con cui il nostro governo ha attuato il suo progetto dall’inizio alla fine“.
La gestione dei migranti da parte di Sunak
Questa notizia sembra riecheggiare la notizia dell’ancor più criticato piano Ruanda: concepito dal duo Sunak-Braverman (premier e ministra entrambi figli d’immigrati indiani) per trasferire a pagamento, e a scopo dissuasivo, nel Paese africano altri contingenti di richiedenti asilo. Mentre suscita un misto di sdegno e scetticismo l’ultima ipotesi di riserva secondo cui l’esecutivo starebbe adesso valutando di deportare quote di “clandestini” nella remota isola di Ascensione, territorio della corona britannica sperduto nell’Atlantico come Sant’Elena, estremo esilio di Napoleone.
Un problema per Sunak, alle prese con sondaggi che restano disastrosi sul distacco attuale dei Tories dal Labour di Keir Starmer che rischia di avere un effetto boomerang anche nella caccia ai consensi di quel 60% di britannici che – stando ad alcune rilevazioni – il giro di vite sui migranti lo invoca sul serio. Mentre milioni di sterline continuano a essere spesi per tenere reclusi circa 60.000 richiedenti asilo in attesa di risposta in hotel requisiti dall’Home Office.