Luglio 2023 è stato il mese più caldo mai registrato dal 1880, a confermarlo è la Nasa, dopo i diversi studi già forniti dal programma Copernicus di Esa e Commissione Europea, che ha registrato lo scorso 24 luglio un picco di 5,5 gradi sopra la media per il Mar Mediterraneo, e il record del giorno più caldo, battuto nella prima settimana del mese per più giorni consecutivi.
Secondo il rapporto dell’Istituto Goddard per gli Studi Spaziali della Nasa, il nuovo primato si deve soprattutto alle temperature molto elevate raggiunte dalla superficie dei mari, con l’Oceano Pacifico al primo posto, a causa del fenomeno metereologico El Niño.
“Questo luglio non è stato solo più caldo di qualsiasi altro luglio precedente, è stato il mese più caldo mai registrato fin dal 1880”, commenta Gavin Schmidt, direttore del Giss. “La scienza è chiara sul fatto che non si tratta di un fenomeno normale: il riscaldamento allarmante che sta avvenendo in tutto il mondo – dice Schmidt – è guidato principalmente dalle emissioni di gas serra causate dall’uomo”.
I dati forniti dalla Nasa arrivano da decine di migliaia di stazioni meteo che misurano la temperatura dell’aria e da navi e boe che raccolgono invece quella della superficie dei mari. I dati sono poi analizzati tenendo conto della distanza variabile tra le varie stazioni e degli effetti del riscaldamento provocati dalle città, che potrebbero distorcere le misurazioni.
I risultati mostrano che il luglio di quest’anno ha superato di 0,24 gradi ogni altro luglio mai registrato, che si colloca 1,18 gradi sopra la media calcolata unicamente per questo mese dal 1951 al 1980. Il Mediterraneo, insieme ad alcune zone di Sud America, Nord Africa, Nord America e Penisola Antartica, sono stati particolarmente ‘bollenti’, con temperature anche di 4 gradi sopra la media. Secondo la Nasa, infine, i cinque mesi di luglio più caldi mai registrati si sono verificati tutti negli ultimi cinque anni.