Supera i 60 milioni di euro la conta dei danni, ancora non definitiva, provocati dal maltempo a Milano. “È stato fatto uno sforzo straordinario – ha sottolineato il sindaco Giuseppe Sala, che oggi ha riunito chi ha lavorato per riportare la situazione alla normalità dopo i danni del nubifragio -. Mille persone hanno lavorato in agosto ogni giorno per fare in modo che la città potesse riprendere a muoversi e lavorare dopo la pausa estiva. Ringrazio ciascuno di loro. Sottolineo la capacità di coordinamento del Comune che ha evitato sprechi di tempo e risorse, massimizzato il lavoro di tutti ed efficientato i tempi. Milano ha subito danni ingenti che ancora stiamo finendo di quantificare ma che superano senz’altro i 60 milioni di euro”.
“Dal dramma abbiamo saputo tirare fuori il meglio – ha osservato il sindaco -, penso ad esempio a quanto abbiamo fatto per gestire tonnellate di legno non come rifiuto, ma come risorsa. Vanno infine ringraziati tutti i cittadini e le cittadine che parteciperanno alla pulizia dei luoghi con i gruppi di volontariato partiti ieri. Un esempio virtuoso che ci fa credere che questo metodo di lavoro possa essere messo a sistema per la cura della città”.
Tra il nubifragio del 25 luglio e la forte perturbazione dello scorso 26 agosto, si sono determinati complessivamente, solo per citare alcuni numeri: 4.400 segnalazioni all’amministrazione comunale, di cui resta in fase di lavorazione l’ultimo 8/10% (pari all’incirca alle segnalazioni che si sono aggiunte in occasione del temporale del fine settimana scorso); 5mila gli alberi caduti o pesantemente compromessi (ad oggi oltre 90mila alberature sono già state controllate dagli agronomi per attestarne la stabilità e consentire la riapertura, da domani, di tutti i parchi cittadini ad eccezione del parco della Cava di Muggiano). Più di 300 scuole, del solo patrimonio comunale, sono state danneggiate (grazie agli interventi di ripristino sarà garantito il regolare inizio delle attività per tutte, ad eccezione della scuola dell’infanzia di via Solaroli, i cui alunni ed alunne sono stati al momento dislocati in altri istituti, e per la quale serviranno un paio di mesi di lavori prima della riapertura). Sono 160 i pali della segnaletica stradale abbattuti, di cui è già stato ripristinato l’85%.
Poiché restano ancora in corso i controlli sulle alberature presenti nei grandi parchi cittadini, come Forlanini e Lambro, a partire da domani entrerà in vigore una nuova ordinanza sindacale che confermerà il divieto di frequentazione di queste aree in caso di allerta meteo e il divieto di stazionamento nei pressi di alberi e piante con segni di danneggiamento.
A Milano danni alle scuole per 13,5 milioni dal nubifragio
È di circa 13,5 milioni di euro la stima ancora parziale dei danni che il nubifragio del 25 luglio scorso ha provocato alle scuole, asili e nidi di Milano, soprattutto a causa della caduta di alberi e rami. Sono 306 gli edifici che sono stati danneggiati e su cui il Comune sta lavorando con l’obiettivo di accogliere i bambini per il nuovo anno scolastico. A questa cifra si dovrà aggiungere quella dei danni provocati dal secondo nubifragio, di minore entità, dello scorso 27 agosto. Un bilancio dei danni provocati dal maltempo agli edifici scolastici è stato fatto dal vicesindaco e assessore all’Educazione Anna Scavuzzo in commissione consiliare. “Il lavoro che abbiamo fatto dal 25 luglio in poi ha l’obiettivo di avere gli edifici pronti il primo settembre, cioè domani, per l’avvio dell’attività da parte del corpo educativo e docente – ha spiegato Scavuzzo –, il 5 settembre per l’avvio delle attività educative della scuola d’infanzia e dei nidi e il 12 settembre per la scuola dell’obbligo”.
In merito ai ristori che il Comune di Milano dovrebbe ricevere da Regione Lombardia, il vicesindaco ha ribadito la sua contrarietà al criterio con cui si è deciso di ristorare prima i Comuni che hanno scelto la procedura della somma urgenza. “Non c’è nessuna polemica dei milanesi che vogliono di più – ha detto -, ci sono altri Comuni che hanno scelto altre forme rispetto alla somma urgenza. Immagino che siamo al primo passaggio ma scegliere questo criterio rimango della convinzione che non sia corretto”. Inoltre “ci viene detto informalmente che verrà dichiarato lo stato di emergenza dal governo ma il Consiglio dei ministri stabilisce i primi fondi che sono 9,4 milioni per tutta la Lombardia – ha concluso – evidentemente non è una risposta per nessuno tantomeno per Milano”.