Dopo quasi tre giorni di fiamme incontrollabili, i Vigili del Fuoco hanno notato alcuni miglioramenti sull’isola di Tenerife, dove l’incendio “più complesso” che abbia colpito l’arcipelago spagnolo delle Canarie in quattro decenni ha devastato 4mila ettari. A mezzogiorno, le autorità avevano notato “sviluppi favorevoli” sul fronte principale dell’incendio, ha dichiarato in una conferenza stampa Montserrat Roman, capo del dipartimento di Protezione Civile dell’arcipelago, situato al largo della costa occidentale dell’Africa. L’incendio boschivo, scoppiato la sera di martedì 15 agosto, ha bruciato circa 3.800 ettari su un perimetro di 42 chilometri, secondo gli ultimi dati, mobilitando più di 250 Vigili del Fuoco, 17 aerei e oltre 200 componenti dell’Unità militare speciale (Ume) del Ministero della Difesa, che risponde agli incendi più gravi in Spagna.
“La scorsa notte il fuoco e il tempo si sono comportati normalmente. Nelle due notti precedenti avevamo osservato venti, temperature e persino il comportamento dell’incendio, che era piuttosto insolito”, ha dichiarato Fernando Clavijo, Presidente del governo regionale delle Isole Canarie, durante la conferenza stampa di questa mattina. L’incendio “si è comportato in modo più normale durante la notte”, mentre le condizioni meteorologiche estreme hanno complicato le operazioni dei Vigili del Fuoco e le ricognizioni aeree.
La Commissione Europea è in “stretto contatto” con le autorità spagnole, come riferisce Balazs Ujvari, ricordando che il programma satellitare Copernicus sta fornendo mappe satellitari. La Croce Rossa ha allestito delle brande in una palestra della città di La Orotava per ospitare gli sfollati e anche gli animali sono stati accolti da associazioni.
Il Parco Nazionale del Teide, una popolare destinazione turistica, è chiuso da giovedì sera. La nube di fumo, visibile nelle immagini satellitari, si è alzata sopra la cima del Teide, il vulcano che sovrasta l’isola e il punto più alto della Spagna con i suoi 3.715 metri, mentre le fonti principali dell’incendio si trovano sulle colline boscose una ventina di chilometri più in basso, vicino a diversi villaggi.
L’incendio più complicato degli ultimi 40 anni
L’isola ha vissuto incendi più grandi in termini di superficie bruciata, in particolare nel 2007, ma le condizioni meteorologiche e la topografia di questo, lo rendono il rogo “più complicato” degli ultimi 40 anni. Secondo le autorità, l’incendio ha creato “condizioni meteorologiche proprie”, con una nube di fumo alta diversi chilometri.
Nel 2022, circa 300.000 ettari sono stati distrutti da più di 500 incendi in Spagna, un record europeo, secondo il Sistema europeo di informazione sugli incendi boschivi (EFFIS). Nel 2023, sono già bruciati più di 75.000 ettari nella Penisola Iberica.