La missione indiana Chandrayaan-3 ha toccato terra sul polo sud della Luna! Dopo l’avvio della sequenza di comandi per l’atterraggio automatico, il lander Vikram (“valore” in sanscrito), un modulo da 1,4 tonnellate, ha attivato i motori per l’avvicinamento al suolo, portando a termine una grande impresa per l’India, che diventa la quarta nazione ad allunare (dopo Stati Uniti, la Cina e l’ex Unione Sovietica). Dopo una discesa automatizzata durata circa 20 minuti, il lander Vikram ha toccato il suolo lunare alle 14:34 (ora italiana). La sonda indiana Chandrayaan-3 “ha effettuato con successo un allunaggio morbido“, ha reso noto l’Organizzazione indiana per la ricerca spaziale (ISRO) sul social network X.
Tutto è andato secondo le previsioni, con la prima fase di frenata brusca che ha portato il lander ad abbassarsi da 30 a 7,4 chilometri di altezza, e poi una seconda fase di frenata più dolce, durata tre minuti. Infine la discesa verticale che ha portato il lander a scendere da 800 metri di altezza fino a toccare il suolo. Tutte le fasi sono state seguite in diretta dal Centro di controllo in India grazie alle immagini fornite dagli strumenti ottici di bordo, che hanno permesso di riprendere la superficie lunare durante l’avvicinamento. A distanza di una decina di minuti dal touchdown, le antenne del Deep Space Network della NASA in Australia hanno subito cominciato a ricevere il flusso dei dati di telemetria del lander.
Il lander Vikram è il primo ad atterrare vicino al polo sud lunare, in una regione potenzialmente ricca di ghiaccio d’acqua utile per le future missioni umane. “Siamo diventati il primo Paese ad andare vicino al polo sud lunare“, ha sottolineato P Veeramuthuvel, direttore della missione spaziale indiana Chandrayaan-3. Se tutto procederà senza intoppi, Vikram rilascerà il rover Pragyan (“saggezza” in sanscrito), un robottino a sei ruote dotato di uno spettrometro a raggi X e di uno spettroscopio laser.
L’ISRO ha pubblicato sui propri canali social alcune foto della superficie della Luna scattate durante la discesa e anche la prima foto dopo l’allunaggio, che mostra una parte del sito di atterraggio di Chandrayaan-3. Si vede anche una gamba del lander e la sua ombra. “Chandrayaan-3 ha scelto una regione relativamente piatta sulla superficie lunare”, scrive l’ISRO su Twitter.
Dopo l’incidente dei giorni scorsi, che ha visto disintegrarsi la sonda russa “Luna-25” in corsa per raggiungere la stessa area della luna prima del concorrente indiano, l’allunaggio di Vikram rappresenta una rivincita per il Paese, dopo il fallimento quattro anni fa della missione Chandrayaan-2, di cui si persero i contatti pochi minuti prima dell’allunaggio.
Chandrayaan-3 è stata lanciata dal centro spaziale Satish Dhawan a Sriharikota, nello Stato indiano meridionale dell’Andhra Pradesh, il 14 luglio. Il veicolo spaziale ha effettuato un approccio lento e metodico verso la superficie lunare. Il 17 agosto il lander e il modulo di propulsione si sono separati e successivamente la sonda ha iniziato la procedura di decelerazione (“deboosting”) per posizionarsi nell’orbita della Luna in modo appropriato in vista del tentativo di allunaggio. La missione Chandrayaan-3 è considerata cruciale per l’esplorazione lunare e per il posizionamento dell’India Paese come potenza spaziale.
Euforia di Modi e scienziati: “questo successo appartiene a tutta l’umanità”
L’allunaggio della sonda Vikram ha fatto esplodere l’euforia della sala di controllo dell’Agenzia spaziale nazionale che è scoppiata in un fragoroso appaluso, mentre l’India entra nella storia. Il Premier indiano, Narendra Modi, era collegato in diretta sullo schermo, è apparso sorridente mentre sventolava il tricolore nazionale. “L’India è ora sulla Luna. Siamo testimoni di un nuovo volo della nuova India. Una nuova storia è stata scritta. Questo successo appartiene a tutta l’umanità e aiuterà altre Paesi nel futuro”, ha detto Modi, in videocollegamento dal Sudafrica. “Sono fiducioso che tutti i Paesi, compreso il Sud del mondo, possano compiere simili missioni. Possiamo tutti aspirare alla Luna e oltre”, ha proseguito. Modi si trova a Johannesburg per il vertice dei Brics, ma ha detto che i suoi pensieri sono al momento rivolti alla missione Chandrayaan-3. Il Premier indiano ha sottolineato che nessun Paese prima aveva raggiunto la regione polare meridionale della Luna. Inoltre, ha ribadito che l’India è pienamente impegnata a realizzare anche la sua missione spaziale con equipaggio. “Giornata storica per il settore spaziale dell’India. Congratulazioni all’ISRO per il notevole successo della missione lunare Chandrayaan-3″, ha poi scritto Modi su Twitter.
Il Presidente dell’India Droupadi Murmu ha definito l’atterraggio di Chandrayaan-3 sulla Luna “un’occasione importante”. “I nostri scienziati non solo hanno fatto la storia, ma hanno anche rifatto l’idea di geografia”, ha affermato, come riporta la BBC. Murmu lo ha definito un evento che “accade una volta nella vita”. “Mi congratulo con ISRO (l’Organizzazione per la ricerca spaziale indiana) e tutti coloro che sono coinvolti in questa missione e auguro loro maggiori risultati per il futuro”, ha aggiunto il Presidente. “Credo che il successo di Chandrayaan-3 sia anche un risultato importante per l’intero genere umano“, ha poi sottolineato.
I cittadini indiani si sono affollati in tutto il Paese intorno ai televisori negli uffici, nei negozi, nei ristoranti e nelle case per seguire l’allunaggio. E migliaia di persone avevano pregato nella giornata di ieri per il successo della missione con lampade a olio sulle rive dei fiumi, nei templi e nei luoghi religiosi, compresa la città santa di Varanasi, nel nord dell’India.
Le congratulazioni di NASA, ESA e Roscosmos all’India
Il numero uno della NASA Bill Nelson si congratula via social con l’India per il successo dell’allunaggio della missione Chandrayaan-3. “Congratulazioni ISRO per il successo nell’atterraggio di Chandrayaan-3 al polo sud lunare! E congratulazioni all’India per essere il quarto Paese a riuscire in un atterraggio morbido sulla Luna. Siamo felici di essere vostri partner in questa missione!“, scrive Nelson in un post sulla piattaforma social X.
Anche l’agenzia spaziale russa si congratula con l’India: “Roscosmos State Corporation si congratula con i colleghi indiani per il riuscito atterraggio della navicella spaziale Chandrayaan-3. L’esplorazione della Luna è importante per tutta l’umanità, in futuro potrebbe diventare una piattaforma per l’esplorazione dello spazio profondo”.
Arrivano anche i complimenti dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA). “Incredibile!”, scrive il direttore generale dell’ESA Josef Aschbacher in un post sul social X. “Congratulazioni a ISRO, Chandrayaan-3 e a tutto il popolo indiano!! Che bel modo di dimostrare le nuove tecnologie e di realizzare il primo atterraggio morbido dell’India su un altro corpo celeste. Ben fatto, sono davvero impressionato. E complimenti ancora una volta a ESA Operations per il tuo prezioso supporto durante questo processo”, aggiunge ancora, ricordando che l’Agenzia Spaziale Europea ha contribuito a monitorare la discesa del lander grazie a una sua antenna in Australia. “Anche noi stiamo imparando grandi lezioni e stiamo fornendo competenze cruciali”, conclude Aschbacher. “Un forte partner internazionale è un partner potente”.
Seguono i complimenti di Ursula von der Leyen. “Congratulazioni a Narendra Modi per l’atterraggio riuscito di Chandrayaan-3. Una pietra miliare storica e un momento di orgoglio per il popolo indiano. L’India è diventata un vero pioniere nell’esplorazione spaziale. Questo successo indiano andrà a beneficio dei ricercatori di tutto il mondo“, ha scritto su X il Presidente della Commissione europea.
Anche Vladimir Putin si congratula con Narendra Modi per l’atterraggio riuscito della sonda indiana sulla Luna, a differenza di quella russa Luna-25 che ha fallito un paio di giorni fa. Putin si è congratulato con il Primo Ministro indiano per il riuscito atterraggio del dispositivo sulla Luna. “Questa è la prova degli impressionanti progressi compiuti dall’India nel campo della scienza e della tecnologia”, ha affermato Putin. “Si tratta di un grande passo avanti nell’esplorazione spaziale e sicuramente una testimonianza degli impressionanti progressi dell’India nella scienza e nella tecnologia. Vi prego di trasmettere alla direzione e allo staff dell’Organizzazione indiana per la ricerca spaziale le mie più sincere congratulazioni e i miei auguri per nuovi risultati“, ha osservato Putin in un messaggio.
Altre missioni in arrivo sulla Luna
La missione dell’India è una delle tante in programma. Il Giappone, infatti, dovrebbe lanciare una piccola navicella spaziale sulla Luna questa settimana per testare la sua capacità di atterrare con precisione, una capacità che andrebbe a vantaggio delle missioni future. Ed entro la fine dell’anno, due società private americane, che lavorano sotto contratto con la NASA, hanno in programma di far volare veicoli spaziali robotici sulla superficie lunare quest’anno come parte del programma Artemis dell’agenzia spaziale americana. La NASA, sottolinea il “Washington Post, “intende riportare gli esseri umani sulla Luna per la prima volta dall’ultima missione Apollo del 1972. L’obiettivo questa volta è stabilire una presenza duratura sulla Luna e attorno ad essa e utilizzare le risorse della Luna per contribuire a sostenere la vita umana sulla terra. La NASA intende inoltre assemblare una piccola stazione spaziale, chiamata Gateway, attorno alla Luna per supportare lo sforzo“.
Il programma spaziale del premier indiano Narendra Modi, sottolinea ancora il ‘Washington Post’, “viene utilizzato come un modo per rilanciare l’economia indiana e il settore tecnologico in crescita. Modi cerca di tenere il passo con la Cina, che ha grandi ambizioni nello spazio ed è già sbarcata sulla Luna. L’India ha anche mostrato le sue capacità militari spaziali, nel 2019, colpendo un satellite con un missile, dimostrando la sua capacità di prendere di mira le risorse spaziali degli avversari”. A differenza di rivali come Cina e Russia, osserva il quotidiano americano, “l’India si è allineata con gli Stati Uniti firmando un accordo sull’esplorazione spaziale, noto come Accordi Artemis, un quadro giuridico che regola l’attività nello spazio. Finora, quasi 30 paesi hanno firmato, consentendo loro di collaborare con gli Stati Uniti nelle missioni spaziali e imponendo loro di aderire a una serie di regole, come la condivisione pubblica delle scoperte scientifiche e la creazione di ‘zone di sicurezza’ in cui le nazioni possano lavorare indisturbate sulla superficie lunare”.
Gli Stati Uniti, dal canto loro, osserva il Washington Post, “si sono lanciati in una corsa allo spazio con la Cina, che ha in programma di inviare astronauti sulla Luna entro il 2030. La NASA ha programmato il suo primo sbarco per il 2025, ma recentemente i funzionari della NASA hanno affermato che probabilmente slitterà al 2026“. L’agenzia spaziale americana, comunque, “è ancora sulla buona strada per lanciare quattro astronauti in una missione attorno alla Luna entro la fine del 2024. Questa missione, nota come Artemis II, rientra nell’ambito del successo del volo della navicella spaziale Orion, senza persone a bordo, attorno alla Luna lo scorso anno”.