Oetzi, l’uomo di Similaun, era in realtà un turco

Nuove analisi genetiche da parte del Max Planck institute ha rilevato che Oetzi aveva i capelli scuri e la pelle scura e proveniva dalle pianure dell'attuale territorio turco
MeteoWeb

L’uomo di Similaun, denominato Oetzi, fu ritrovato da un escursionista nel 1991 al confine tra Italia e Austria era in realtà turco; la scoperta sta spingendo i media in Turchia a modificare il nome in   Okkes. L’incredibile scoperta è stata fatta da un equipe di ricercatori tedeschi, secondo cui Oetzi non sarebbe stato biondo e di carnagione chiara, ma avrebbe avuto la pelle scura, gli occhi marroni, era calvo e probabilmente parlava con “l’accento” delle steppe anatoliche.

Secondo lo studio pubblicato su Journal Cell Genomics da ricercatori del Max Planck institute: “L’analisi genetica condotta ha rivelato un corredo genetico che ha molto in comune con i primi raccoglitori e coltivatori delle pianure dell’Anatolia e poco con mummie relative lo stesso periodo rinvenute in altre regioni del centro Europa“.

La scoperta di Oetzi

L’uomo di Similaun” continua a riservare sorprese dal 1991, quando lo scioglimento del ghiacciaio Similaun permise a un turista tedesco di compiere una scoperta che, all’inizio pareva solo un macabro ritrovamento, ma che si è poi rivelato un reperto di inestimabile valore archeologico. La mummificazione naturale del corpo e il freddo del ghiacciaio avevano nascosto la mummia e permesso che i tessuti si potessero conservare così bene da indurre le prime squadre giunte sul posto a pensare che si trattasse di un alpinista sfortunato.

In realtà la mummia era uomo vissuto nel 3.300 a.C., di età compresa tra 35 e i 40 anni, alto 1 metro e 57 centimetri e pesante circa 50 chili armato di un ascia, di un arco e con la testa coperta da un berretto fatto di pelle di orso. Inizialmente, l’ipotesi degli archeologi era che fosse morto di fame e stenti, tuttavia alcune analisi accurate hanno dimostrato che Oetzi era ben nutrito, aveva da poco mangiato carne di stambecco, si accasciò più di 5 mila anni prima del ritrovamento a causa di una ferita provocatagli da una freccia nello stomaco che si rivelò fatale.

Dal 2012 vennero condotte delle analisi genetiche sempre più accurate, fino alle ultime scoperte rivelate dal Max Planck institute che hanno rivelato dei geni che hanno molto in comune con i contemporanei di Oetzi che vivevano nelle pianure che attualmente rientrano nel territorio turco. La notizia è stata accolta con favore in Turchia, dove i media locali hanno dato spazio alla scoperta.

Condividi