Palermo sfregiata dagli incendi, le immagini aeree | FOTO e VIDEO

Il WWF ha pubblicato immagini che mostrano le devastazione provocata dagli incendi divampati il mese scorso a Palermo
  • Monte Billiemi
    Monte Billiemi © WWF Sicilia Nord Occidentale
  • Monte Billiemi
    Monte Billiemi © WWF Sicilia Nord Occidentale
  • Monte Billiemi
    Monte Billiemi © WWF Sicilia Nord Occidentale
  • Monte Caputo Castellaccio
    Monte Caputo Castellaccio © WWF Sicilia Nord Occidentale
  • Monte Caputo Castellaccio
    Monte Caputo Castellaccio © WWF Sicilia Nord Occidentale
  • Monte Cuccio Portella S. Anna
    Monte Cuccio Portella S. Anna © WWF Sicilia Nord Occidentale
  • Monte Cuccio Portella S. Anna
    Monte Cuccio Portella S. Anna © WWF Sicilia Nord Occidentale
  • Monte Gallo
    Monte Gallo © WWF Sicilia Nord Occidentale
  • Monte Gallo
    Monte Gallo © WWF Sicilia Nord Occidentale
  • Monte Grifone
    Monte Grifone © WWF Sicilia Nord Occidentale
  • Monte Grifone
    Monte Grifone © WWF Sicilia Nord Occidentale
  • Monte Moarda
    Monte Moarda © WWF Sicilia Nord Occidentale
  • Monte Orecchiuta
    Monte Orecchiuta © WWF Sicilia Nord Occidentale
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Abbiamo voluto vedere, quantizzare e lasciare traccia della portata degli incendi dello scorso fine luglio. Lo abbiamo fatto con la professionale collaborazione dell’ Aeroclub di Palermo-Boccadifalco“: il WWF Sicilia Nord Occidentale ha pubblicato eccezionali immagini che mostrano le devastazione che hanno lasciato gli incendi divampati il mese scorso a Palermo. “Ci siamo limitati a sorvolare le alture della Conca d’Oro. Si è salvato, ovviamente si fa per dire, solo monte Pellegrino. Tutto il resto è andato in fumo. E’ uno sfregio irreparabile alla città di Palermo,” commenta il WWF in una nota. “Sono state incendiate 7 distinte aree, per una superficie di 6070 ettari: Gallo 594 ha, Billiemi 1789 ha, Cuccio portella S. Anna 1203 ha, Caputo Castellaccio 499 ha, Moarda 461 ha, Orecchiuta 955 ha, Grifone 569 ha”.

La concomitanza dei tempi di accensione nelle ore serali – afferma l’associazione ambientalista – la scelta di giornate con condizioni ambientali particolarmente favorevoli alla propagazione dei roghi e la perfetta conoscenza dei luoghi, lasciano presupporre una organizzazione capillare da parte di professionisti, termine che purtroppo possiamo ritenere appropriato, nella specificità del caso, nel nostro contesto siciliano“. Il WWF parla di “un’area grigia di attività legali e illegali, di interessi leciti ed illeciti che continua a condizionare la vita del territorio e continua ad attentare alla natura. Una banda di criminali continua ad inviare messaggi. Chi è l’interlocutore e cosa hanno da dirsi? E’ giunto il momento che la magistratura e le forze dell’ordine, la politica e le Istituzioni tutte, che negli ultimi anni hanno ignorato o comunque sottovalutato il problema, intervengano per tutelare la cittadinanza e fermare lo sfregio dei beni ambientali del nostro territorio siciliano“.

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