“Dopo 50 anni di chiacchiere l’anno prossimo farò si che i cantieri per il Ponte sullo Stretto di Messina siano aperti. il Ponte sarà economicamente, socialmente e ambientalmente sostenibile. Costerà meno della metà di quello che è costato il Reddito di Cittadinanza agli italiani“. Lo ha detto ad un incontro a Rimini, il vicepremier, Matteo Salvini.
“Tra le tante cose positive che porterà il Ponte sullo Stretto c’è sicuramente il lavoro. Sarà una grande opera infrastrutturale, importante forma di attrazione economica, culturale e occupazionale. Non una cattedrale nel deserto come qualcuno vorrebbe farci credere, ma il vero motore della sostenibilità dei trasporti in Sicilia e in Italia“. Lo ha detto il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon nel corso dell’incontro dal titolo ‘Il ponte tra sviluppo e lavoro’ che si è tenuto questo pomeriggio a Panarea, nelle Isole Eolie. “Ricordo che insieme al ponte, investiremo 70 miliardi tra Sicilia e Calabria che saranno determinanti per la crescita di questi territori e rimetteranno al centro anche tutte le altre infrastrutture che possono risollevare isole come questa. E’ chiaro che avremo bisogno di persone formate per la realizzione di questa opera e sono certo che le due Regioni daranno una formazione adeguata ai lavoratori che saranno impegnati in questa infrastruttura, perché solo con il lavoro possiamo dare la speranza di una vita migliore. Quella che poteva sembrare un’utopia, diventerà presto una realtà grazie all’impegno e alla tenacia del ministro Matteo Salvini che in questa terra ha visto un grande potenziale, facendo scelte coraggiose. Fa rabbia sapere che per anni posizioni ideologiche di una sinistra pronta a dire ‘No’ a tutto abbiano fermato il Paese, negando risorse fondamentali per questa regione. Noi faremo di tutto per correre, dare assistenza e mi auguro che ci siano tanti siciliani disposti a mettersi in gioco per questa partita che noi vogliamo vincere“.
“Il ponte dello Stretto è un’opera green che sostituirà trasporti inquinanti e che hanno costi di carburanti alti e serve anche come indennizzo per i costi dell’insularità che ogni anno paga la Sicilia“. A dirlo il senatore della Lega, Nino Germanà intervenendo all’incontro “Il ponte tra sviluppo e lavoro” alla terrazza Hotel Raya a Panarea (Messina). “Se parliamo dei costi dell’insularità – ha aggiunto Germanà – bisogna ricordare che sono di circa 6 miliardi e mezzo l’anno, quindi se Monti e Prodi non avessero fermato la realizzazione del ponte non avremmo perso circa 70 miliardi di euro, a fronte dei costi dell’opera di circa 14 miliardi di euro. Inoltre è l’occasione grazie al rettore di Messina che è anche presidente della Crui per coinvolgere le Università perché è fondamentale avere le professionalità più specializzate per il ponte. Non c’è infine bisogno di un referendum il 25 settembre gli italiani hanno votato in maggioranza il Centrodestra che nel suo programma aveva il Ponte. Solo grazie alla testardaggine di Salvini riusciremo a portare a termine quest’opera. Lui ci crede fermamente, è stata tra le prime cose su cui si è scommesso“.
“Il Ponte sullo Stretto consentirà alla nostra Sicilia di recuperare il tempo perduto. Lo considero il Ponte verso la libertà, verso lo sviluppo, verso il lavoro. Una infrastruttura strategica per l’Europa ma soprattutto per questo nostro Sud, rimasto indietro rispetto al resto del Paese. I cittadini hanno pagato un prezzo troppo alto fino ad oggi, tra costi di insularità esorbitanti, un inquinamento davvero impressionante e un gap infrastrutturale che il Ponte ci consentirà di recuperare“, ha aggiunto Germanà, segretario in commissione Trasporti e segretario della commissione bicamerale insularità. “Non ci sono più scuse. Abbiamo davanti a noi quattro anni di governi, nazionale, siciliano e calabrese. Il Ponte si farà e sarà un grande attrattore di investimenti. La Lega e il ministro Matteo Salvini hanno deciso di scommettere nel Sud e in questa grande opera – aggiunge -. Mi sento di poter dare delle rassicurazioni sul fatto che non siamo indietro e che presto l’opera diventerà realtà e sarà realizzata anche con manodopera e tecnici di questa bellissima terra. C’è chi parla di referendum? Non ce n’è bisogno. Il referendum c’è già stato, il 25 settembre, quando gli italiani hanno votato il centrodestra e un programma di governo con il Ponte sullo Stretto tra le priorità. Il ministro Salvini, su questo, è un treno in corsa e noi lo stiamo seguendo“.