“In questa inchiesta – diceva Piero Angela – mi sono posto inizialmente una domanda: i fenomeni paranormali esistono oppure no? Se non esistono sarebbe bene saperlo; se invece esistono perché mai non ci sono massicci programmi di ricerca in quella che sarebbe la più grande rivoluzione scientifica dopo Galileo?”. Le Teche Rai omaggiano Piero Angela (Torino, 22 dicembre 1928 – Roma, 13 agosto 2022) a un anno dalla scomparsa del grande divulgatore scientifico pubblicando su RaiPlay, a partire da venerdì 11 agosto, una delle realizzazioni di maggiore successo della sua lunga carriera, “Indagine sulla parapsicologia”.
Trasmessa su Rai 1 dall’1 al 29 aprile del 1978, questa inchiesta in cinque puntate intendeva fare luce sui fenomeni paranormali, allo scopo di verificarne l’autenticità da un punto di vista rigorosamente scientifico. Il lavoro di preparazione durò oltre un anno, nel corso del quale Angela realizzò un numero considerevole di interviste con scienziati e ricercatori di parapsicologia per mettere a confronto i diversi pareri degli specialisti sulle presunte facoltà di medium, veggenti, guaritori, rabdomanti e simili.
Un contributo particolare al programma venne dal prestigiatore nordamericano James Randi, da sempre specializzato nel replicare i trucchi di sedicenti maghi e sensitivi al fine di dimostrare l’inesistenza dei loro “poteri psichici”. Un altro esperto del cosiddetto mondo dell’occulto coinvolto da Angela nella trasmissione fu Lamar Keene, ex medium che dopo aver abbandonato il campo dello spiritismo si era deciso a rivelare i segreti del suo mestiere, come ad esempio quelli utilizzati per produrre “ectoplasmi”, materializzare oggetti o indovinare il passato dei clienti, denunciando così le truffe dei propri “colleghi”.
Grazie all’aiuto di questi e altri addetti ai lavori Angela riuscì, di puntata in puntata, a porre sotto esame e a confutare alcuni dei più celebri casi di paranormale, a partire da quello dell’israeliano Uri Geller, noto per le sue pretese capacità nel piegare cucchiai, fermare orologi e riprodurre disegni con la sola forza del pensiero. Alla prova del laboratorio furono sottoposti, in condizioni di effettivo controllo e con l’ausilio anche di analisi statistiche per escludere frodi ed errori (quando non semplici coincidenze), episodi di guarigioni miracolose, telepatia, chiaroveggenza, precognizione e psicocinesi.
Sembra inoltre che Angela avesse chiesto all’ufficio opinioni della RAI un’indagine per verificare la fiducia del pubblico rispetto a questo genere di fenomeni, prima e dopo aver visto la trasmissione: il credito dato al paranormale risultò dimezzato. Trascorso del tempo, il sondaggio venne ripetuto una terza volta e fu riscontrato che si era tornati agli stessi livelli di credibilità del periodo precedente alla messa in onda. Il programma, seguito all’epoca da oltre sei milioni di spettatori, resta una pietra miliare nel complessivo percorso giornalistico di Piero Angela, nonché un esempio di divulgazione televisiva di eccezionale efficacia sulla scienza e sul suo metodo sperimentale.
L’omaggio di Rai Teche al padre del giornalismo scientifico in televisione è completato dalla ricca antologia “Angela, le origini”, già disponibile su RaiPlay: si tratta di una selezione di servizi e programmi firmati da Piero Angela prima del grande successo di “Quark” (1981), dalle corrispondenze da Parigi degli anni ’50 alle prime trasmissioni di carattere storico-scientifico degli anni ’60 e ’70.