Daniela Santanchè vuole rimanere concentrata sul futuro e sulle prossime mosse per portare in alto il turismo italiano. “Sul turismo – dice all’ANSA – stanno circolando in queste ore molti dati, alcuni dipingono il 2023 come l’anno della svolta, altri dicono che non c’è la ripresa attesa, altri danno numeri catastrofici. Queste sono tutte visioni parziali del variegato universo che è il comparto del turismo, io la penso in maniera diversa e lascio volentieri le iperboli a chi deve fare il titolo sul giornale, ma credo che nel mio ruolo è doveroso fare un minimo di analisi in più del commento al dato spicciolo. Io non parlerei di calo, ma nemmeno di successo del turismo. Direi che finalmente possiamo ricominciare a discutere di turismo e progettare le prossime mosse”.
Questo è di fatto il primo anno senza restrizioni da pandemia: “Non abbiamo dati “drogati” dall’emergenza, e quindi, in un certo senso, – aggiunge – possiamo parlare di anno zero. Abbiamo avuto un giugno sopra le aspettative, seguito da buoni numeri nel mese di luglio. Meno bene agosto, che ha delle flessioni oggettive, ma su cui vanno fatte alcune riflessioni”. La prima, in ordine temporale, sono i disastri ambientali che abbiamo avuto in Italia: “L’alluvione di maggio e gli incendi di fine luglio e inizio agosto hanno condizionato le prenotazioni, e non a caso siamo intervenuti immediatamente sia con ristori che con iniziative di comunicazione” sottolinea. “La seconda riflessione che vorrei fare – aggiunge – è sull’aumento generalizzato dei prezzi che ha inevitabilmente inciso in maniera rilevante anche sul comparto turistico, e quando c’è da scegliere tra i beni di prima necessità e le vacanze, queste ultime, ovviamente, perdono la sfida”.
“La terza – aggiunge – è che assistiamo a riposizionamenti di alcune Regioni in termini di mercato turistico. Prendiamo a esempio la Puglia, che sta guardando anche a un mercato altospendente, e quindi sta modificando la propria offerta. Ma sono situazioni sparse, dove però l’unica costante è il ritorno degli stranieri – capitanati dagli americani – che generano importanti volumi di spesa sui nostri territori”.
La ministra ricorda che, “al netto di questo, la seconda settimana di agosto vede l’Italia confermarsi al secondo posto tra le mete preferite per le vacanze, davanti a Francia e Spagna, peraltro offrendo soluzioni più economiche, per quanto concerne le località balneari, rispetto ai nostri principali competitor; in più, anche le prenotazioni aeree verso l’Italia sono in crescita sull’agosto scorso”.
In ultima analisi, secondo la ministra, possiamo affermare che il 2023 rappresenta, più che un anno in chiaroscuro, un’annata di transizione che ci fornirà utili indicazioni su come cambierà il turismo in futuro. “Abbiamo dei dati da analizzare, delle tendenze su cui lavorare e pianificare delle strategie mirate, – conclude – e soprattutto ci siamo dotati di un piano industriale e della chiara determinazione a far diventare il turismo la prima industria della Nazione. Questo è il contesto che io vedo oltre i dati”.