Sono oltre 120 i terremoti rilevati in via preliminare nell’area dei Campi Flegrei dove, dalle 1:57, è in corso uno sciame sismico. Gli eventi hanno una magnitudo massima di 3.6, ha comunicato l’Osservatorio Vesuviano all’amministrazione comunale di Pozzuoli. “Confermiamo che gli eventi di questa mattina rientrano nella ‘normale attività’ della fase sismica che sta accompagnando la vita della nostra comunità,” ha sottolineato il sindaco di Pozzuoli, Luigi Manzoni, in relazione allo sciame sismico che questa notte ha messo in allarme la città flegrea e le zone circostanti. “Abbiamo prontamente dato seguito alle poche segnalazioni ricevute con immediati sopralluoghi che non hanno riscontrato alcun danno. “Il Sindaco e l’Amministrazione Comunale nel ringraziare la Polizia Municipale, i Vigili del fuoco, i tecnici del Comune e la Protezione Civile, assicurano i cittadini che prosegue incessantemente l’opera di controllo e monitoraggio del territorio, intensificatasi dalle prime ore di stamane“. “Pur comprendendo lo stato di preoccupazione e ansia, invitiamo tutti a far riferimento soltanto alle comunicazioni ufficiali dell’Ente e delle istituzioni preposte,” ha concluso il sindaco di Pozzuoli.
“La Campania è un territorio fragile e delicato. Bisogna aver una cultura di convivenza con il rischio“: è quanto ha affermato il direttore regionale della Protezione civile della Campania, Italo Giulivo, che questa mattina si è subito messo in contatto con l’Osservatorio vesuviano dell’INGV e con il direttore, Mauro Di Lieto. Lo sciame, ha spiegato, “si colloca in uno scenario ben noto ed evolutivo, nell’ambito di quello che è il volume dove si sono verificati già tutti gli sciami precedenti“. “Abbiamo sentito i vigili del fuoco del Comune di Napoli e del Comune di Pozzuoli per verificare se c’erano danni, ma al momento nulla di preoccupante“.
“Siamo vigili, non in allarme, ” ha dichiarato all’AGI il direttore dell’Osservatorio vesuviano, Mauro Antonio Di Vito. “La crisi attuale non è analoga a quella degli anni ’80: allora il tasso di deformazione del suolo era dieci volte maggiore e il numero e la magnitudo di eventi sismici molto più elevati. Ma questo non significa che bisogna arrivare a quel livello per essere in allarme. Oggi misurazioni più veloci e dettagliate della deformazione del suolo e analisi geochimiche e tecnologia ci aiutano a comprendere prima quando far scattare l’allarme. E la sinergia con la Protezione civile a tutti i livelli è forte“. L’evento di stanotte “era un po’ atteso. C’era una instabilità alta ed eravamo in allerta già da ieri, raccogliendo i dati del monitoraggio. Alle 2 è cominciato lo sciame molto più intenso registrato in questo ultimo periodo, con più di 100 eventi di magnitudo superiore a zero, di cui uno di 3.6, ricorretta dopo una valutazione iniziale 3.3, e altri due ben avvertiti nell’area intorno l’epicentro, tra via Napoli e l’Accademia aereonautica di Pozzuoli“. La deformazione del suolo è “a 15 millimetri massimo al mese a Rione Terra, la sorgente non si è spostata, non ci sono variazioni di velocità e campo nella deformazione rispetto al processo in corso“. La sismicità è sempre nella stessa area, tra la Solfatara e l’Accademia. “C’è un processo in corso e va seguito, un quadro in evoluzione che non ha grandi profili di rischio ora, in questo momento. Ma noi continuiamo a controllare perché, appunto, sono sistemi in evoluzione, e possiamo controllare, fare analisi e previsioni probabilistiche, ma poi queste previsioni possono concretizzarsi o meno,” ha concluso.